Il curriculum di De Sanctis: dal 2013 un fedelissimo della Roma
Prima l'esperienza in campo da portiere, poi quella da team manager. Ora è dirigente nel settore giovanile e vice del direttore sportivo Petrachi
C'è un nome in società alla Roma che rappresenta la continuità. Dal 2013, da quando è arrivato, Morgan De Sanctis è stato una costante nel club giallorosso. Una figura dirigenziale che è cresciuta molto negli ultimi anni, se attualmente ricopre la carica di vice-Petrachi e a lui, da dopo l'addio di Tarantino, è affidato un "pezzo" del settore giovanile: Under 17, 18 e Primavera, sotto la supervisione di Manolo Zubiria e dell'ex ds del Torino (ora è rientrato anche Bruno Conti che segue dall'Under 16 in giù).
Gli scossoni dei giorni scorsi intorno al nome dell'attuale direttore sportivo della Roma e il colloquio con l'Ascoli, di cui però De Sanctis ha declinato l'offerta (il ds è invece diventato Bifulco, che da agosto 2017 era tornato alla Roma divenendo il braccio destro di Ramon Monchi come collaboratore alla direzione sportiva con mansioni specifiche nell'area scouting), ne hanno fatto avanzare secondo alcuni una candidatura per rilevarne il posto da qui alla fine della stagione almeno, come soluzione interna.
L'ex portiere della Roma di Garcia (protagonista in campo e nello spogliatoio in quella prima Roma di Rudi) ha lasciato il calcio al termine della stagione 2016-2017, dopo la parentesi nel Monaco, in Ligue 1, con poche presenze ma che gli valse il primato, come italiano, ad aver giocato nella massima competizione continentale con cinque club differenti: Udinese, Siviglia, Napoli, Roma e Monaco. Al termine della carriera da calciatore, appunto, un ritorno già scritto. Si era lasciato in ottimi rapporti con la società giallorossa prima di appendere i guanti al chiodo, tanto da esser subito richiamato in società e da diventare team manager della Roma.
Nel corso dell'autunno del 2017 aveva iniziato a seguire il corso speciale per allenatori Uefa, che abilita all'allenamento di tutte le formazioni giovanili, alle prime squadre fino alla Serie C e alla posizione di allenatore in seconda in Serie B e Serie A, dividendosi tra il duro lavoro di team manager della prima squadra e i corsi. Prima di Natale, invece, aveva conseguito la licenza. L'anno dopo, invece, aveva superato l'esame finale da direttore sportivo a Coverciano.
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