AS Roma

I tifosi romanisti raccontano gli ultimi minuti di Roma-Barcellona

Attimi di paura e di passione fino alla liberazione finale: i 12 minuti tra il gol di Manolas e il triplice fischio dell'arbitro con le parole dei nostri lettorid

PUBBLICATO DA La Redazione
12 Aprile 2018 - 13:50

Dal colpo di testa di Manolas al triplice fischio dell'arbitro. Minuti interminabili, infiniti. Col batticuore, in silenzio, abbracciati a qualcuno o in ginocchio per terra. Li riviviamo con le parole dei tifosi romanisti che li hanno vissuti allo stadio o a casa. 

"Ho abbracciato chi aveva i capelli bianchi"

Ero in Curva Nord con i miei figli. Ho 51 anni e contrariamente ad altre volte avevo un mix di tranquillità, orgoglio e paura. Al triplice fischio finale ho abbracciato tutti quelli che intorno a me avevano i "capelli bianchi" perché con loro abbiamo vissuto di tutto, gioie e dolori della nostra Roma. Ai più giovani piangendo ho detto di credere sempre e comunque in questa squadra e di non criticare mai i giocatori, anche i più scarsi, finché indossano la maglia dell'AS Roma.
Luca R.

"Grazie papà per avermi fatto romanista"

Ero allo stadio mi batteva il cuore e ero pronta a piangere ma non riuscivo, erano anni che non andavo allo stadio e risentire dal vivo quei cori, rivivere quelle emozioni era stupendo! Ho pensato a mio padre e quando l'arbitro ha fischiato ho urlato "grazie papà" grazie per avermi trasmesso l'amore per la Roma!
Daniele A.

"Chi voleva un'ambulanza, chi parlava dello Slavia Praga"

Tra il goal di Manolas e il triplice fischio stavo in Sud: gente che piangeva, chi voleva un'autombulanza, chi parlava dello Slavia Praga perché alla fine poteva esserci la beffa... Poi la fine, 5 minuti per capire cosa era successo, che spettacolo...
Angelo L.

"Ero al Roma Club Zurigo, non ho mantenuto la calma"

Io ero al Roma Club Zurigo e non facevo altro che camminare nervosamente come un matto. Troppa la posta in palio per mantenere la calma. Qualche secondo prima del fischio ho avuto la lucidità di fare un video con i ragazzi che sono impazziti più di me!
Andy A.

"Sussurando al cielo Grazie Roma"

Ero allo stadio e in quei lunghi minuti di attesa ero stranamente calmo. Calmo, perché, qualora il Barcellona avesse segnato negandoci la semifinale, io comunque ero orgoglioso della mia squadra, di quello che aveva provato a fare e di quali emozioni mi aveva regalato fino a quel momento. Al triplice fischio, questa paura è svanita, ho alzato gli occhi quasi in lacrime al cielo sussurrando "Grazie Roma" e liberando l'urlo più forte che potessi produrre. Emozioni uniche. Che bello essere Romanisti!
Emanuele S.

"Come un quarto gol"

Gli ultimi minuti di Roma-Barcellona non passavano mai. Avevo il cuore a mille, fremevo in piedi davanti alla tv. Al triplice fischio ho alzato le mani al cielo come se la Roma avesse segnato la quarta rete. Un grido di "sì" liberatorio si è sciolto nell'inno di vittoria. Tre volte ho cantato "Grazie Roma".
Lello C.

"Ho saltato come un canguro scoppiato di felicità"

Stavo a casa della ragazza mia non ci credevo ho fatto più salti io che un canguro scoppiato dalla felicità, è stato come vivere un sogno, palpitazioni a non finire mi stavo sentendo male! Al triplice fischio poi è stata un'emozione surreale, non ci credevo, ho realizzato quando sono andato a Testaccio a festeggiare vedendo brillare gli occhi della gente e sentire suonare tutti clacson... Una giornata che mi rimarrà nel cuore... Grazie Roma
Federico A.

"Il cuore in apnea"

Nessuna emozione ma ho stabilito il record di apnea e che il cuore dopo 15 minuti di arresto può riprendere a battere e a godersi le meravigliose sensazioni di gioia.
Piero M.

"Abbracciata a mio figlio e mia nipote"

Io ero in tribuna famiglia con mio figlio e mia nipote, dopo il fischio finale, ci siamo abbracciati piangendo, dopo ci siamo abbracciati con tutti i tifosi che stavano vicino a noi, persone che non conoscevamo, ma in quel momento eravamo tutti uniti a festeggiare la vittoria! Una emozione unica e indescrivibile! GRAZIE MAGICA ROMA!
Mirtha G.

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