Pellegrini: "Orgoglioso che Fonseca mi veda come prossimo capitano. Si può ripartire"
Il numero 7 della Roma: "Il calcio può riprendere a piccoli step, a cominciare dalla ripresa degli allenamenti nei centri sportivi. L'Aic ci rappresenta perfettamente"
Il centrocampista della Roma Lorenzo Pellegrini è stato protagonista di un'intervista realizzata da Sky Sport 24. Tra gli argomenti trattati, la ripresa del campionato, il ruolo del 7 nella trattativa che ha portato al rinnovo di Dzeko la scorsa estate e il suo futuro in giallorosso.
Sulla ripresa del calcio
"La prima cosa che mi viene in mente è che riprendendo il campionato o gli allenamenti sarebbe un modo per noi di essere vicini ai nostri tifosi, visto il momento difficile loro che devono stare a casa. È normale ed evidente che il calcio è la nostra passione, il nostro lavoro e ci piacerebbe iniziare in sicurezza il prima possibile".
Cosa pensi della presa di posizione dall'AIC
"Penso che l'Assocalciatori stia rappresentando alla perfezione quella che è la nostra volontà. Nessun calciatore vuole mettere a rischio la salute di nessuno: degli italiani, di chi lavora vicino a noi, di noi stessi e delle nostre famiglie. La nostra richiesta al momento è quella di permetterci di fare attività nei nostri centri in totale sicurezza, individualmente, come penso che sarà richiesto nel protocollo che sta preparando l'Assocalciatori. Vogliamo cercare di iniziare piano piano, mettendo un piccolo mattoncino alla volta in totale sicurezza e poi vedere quello che succederà più in avanti, sperando in un miglioramento generale per tutta l'Italia, oltre che per il calcio".
Ce la farà la Serie A a ripartire?
"Me lo auguro per me, per i miei colleghi e per tutti i tifosi. Le emozioni che questo sport ci dà sono esclusivamente merito dei tifosi. Ci manca giocare e divertirci in campo, ma anche l'appoggio e la spinta che un tifoso ti dà allo stadio, con un messaggio, un coro. In questo momento è evidente che prima del calcio bisogna pensare alle persone che stanno male, ma dal mio punto di vista dico che per ripartire tutti quanti insieme bisogna che riparta anche il calcio attraverso dei piccoli step e uno di questi, fondamentale, è quello che ci venga permesso di tornare nei nostri centri sportivi per allenarci".
Che ruolo hai avuto nell'accordo che avete raggiunto con la società, anche per rinunciare a delle mensilità…
"Abbiamo raggiunto l'accordo per andare incontro alla società, nonostante in una squadra ci siano tante emozioni contrastanti tra chi è contento e sa di rimanere e chi pensa che magari possa andare via, però nessuno ha fatto alcun tipo di problema ed è stato talmente tanto semplice che nessuno di noi ha avuto un ruolo più importante o meno importante perché abbiamo deciso tutti quanti e tutti insieme. Questo è quello che fa una squadra vera secondo me e noi siamo una squadra vera".
Fonseca ha annunciato un'investitura su di te come capitano nel post Dzeko…
"Alle parole bisogna dare un peso, quindi è importante vedere chi le dice. Con il mister ho un bellissimo rapporto e ho una grande stima di Fonseca, sicuramente sentir dire queste cose da lui mi rende molto orgoglioso".
E' vero che sei stato un "bel martello" la scorsa estate quando Dzeko era vicino all'Inter per convincerlo a restare?
"Forse martello è poco. C'è stato un momento in cui parlavo più con Edin che con mia moglie a casa, che tra l'altro era incinta e stava quasi per partorire. Quindi è stato un po' un momento così, ci siamo visti anche fuori dal campo e continuavo fino a che non mi ha detto in anteprima che avrebbe rinnovato e si era messo d'accordo con la società. Io sono stato felice come se avessi rinnovato io".
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