Florenzi: "Roma-Barcellona? L'unico che non credeva alla rimonta era Manolas"
L'esterno giallorosso in prestito al Valencia: "Se ripenso a Roma-Liverpool, all'arrivo col pullman, mi vengono i brividi"
"Non si capisce se la FIFA darà o meno il prolungamento dei prestiti. Teoricamente il 30 giugno finisce il contratto, non si sa cosa decideranno di attuare, se prolungare fino a fine campionato, vedremo cosa accadrà. Roma-Barcellona? Al fischio finale sono andato da Alisson. Al gol di Manōlas mi sono messo le mani in testa e sono rimasto fermo. Spiego perché: dopo il 4-1 dell'andata avevamo delle strane sensazioni. Durante la settimana non ci sentivamo battuti, perché avevamo giocato una buona partita. Sapevamo che se avessimo fatto la partita della vita, se ci avessimo creduto, niente sarebbe stato impossibile. Eravamo 25-26, di questi 24 ci credevano ciecamente. Ce n'era uno che dalla mattina diceva che eravamo già usciti ed era Manolas, che ha fatto il gol definitivo. L'unico che non ci credeva. Noi alimentavamo questa posivitività. Su Roma-Liverpool? All'arrivo col pullman, sembrava Baghdad. Mi vengono i brividi, eravamo tutti a fare il video. Nel 2001, quando la Roma vinse il terzo Scudetto, avevo nove anni. In quell'anno sono andato alla Lodigiani. Dopo due anni che stavo lì c'erano Roma e Lazio che mi volevano. Sono andato alla Lazio a vedere, poi sono andato alla Roma. Quando sono andato alla Roma, sono entrato allo stesso cancello che c'è ora e sono andato dritto. C'era ad aspettarmi Bruno Conti. Sembrava avessi visto la Madonna. Una volta rientrato in macchina dissi a mio padre che avevo scelto. Mi portava ad allenarmi e poi a casa"
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