Mancini: «Roma è la Roma». E i giallorossi vincono il derby solidale
Il difensore giallorosso: «Il nostro obiettivo è tornare in Champions, speriamo di ripartire in sicurezza». I tifosi donano 20mila euro per il Policlinico Tor Vergata
Finisce 3-1 per la Roma il derby virtuale con ventunomila euro reali per tutti. Ma per una volta il risultato che conta è quello che unisce, infinitamente più di quello di parte. L'iniziativa ideata dalla sociologa Fiammetta Pilozzi a favore del reparto Covid del Policlinico di Tor Vergata ha coinvolto 413 diversi donatori fra tifosi romanisti e biancocelesti. Il sistema che ha generato il risultato finale era semplice e divertente. I sostenitori delle due squadre dovevano collegarsi sulla piattaforma creata appositamente per l'occasione, e ognuna delle parti aveva un canale dedicato per elargire la somma che voleva, a partire dai due euro. Ma considerando il numero delle persone che ha fatto click sull'offerta e la cifra complessiva raccolta, la media si è aggirata intorno ai cinquanta euro ciascuno.
Non male in un'ora e mezza di "gioco" virtuale, nella quale ogni gol veniva realizzato al raggiungimento di una determinata soglia: tremila euro per la prima rete, tremilacinquecento per la seconda, quattromila per la terza. I sostenitori giallorossi hanno donato oltre tredicimila euro, i rivali circa quattromila. Cifra a cui vanno aggiunti i soldi arrivati prima del fischio d'inizio della contesa (avvenuto alle 15) e considerati neutri, oltre ai venticinquemila euro dalla Centrale del latte. Il totale fa oltre quarantaseimila euro, che rendono l'iniziativa più che meritoria. Nonostante qualche difficoltà tecnica, che ha costretto i moderatori Marco Lollobrigida e Giacomo Zanetello a rinunciare ad alcuni dei collegamenti previsti durante l'evento, fra i quali anche quello dell'allenatore della Roma Fonseca.
Ad alternarsi sono stati soprattutto personaggi del mondo dello spettacolo che avevano fornito la propria disponibilità, come Giulio Scarpati, Carlo Verdone, Attilio Fontana; a cui si sono aggiunte le clip di Christian De Sica e di Lorenzo Porzio nell'intervallo della gara. L'olimpionico di canottaggio si è prestato nella doppia veste di sportivo e musicista, mentre un'ulteriore testimonianza dal mondo agonistico è arrivata dalla nuotatrice romana Simona Quadarella. Durante i novanta minuti di match sono intervenuti anche alcuni tesserati dei due club: l'allenatrice della squadra femminile Bavagnoli e il difensore Mancini per la Roma; Cataldi e Parolo per i biancocelesti. «Ora più che mai stiamo riscoprendo valori di grande solidarietà - ha detto la coach giallorossa - Forse noi donne siamo abituate a sopportare meglio il dolore, le atlete nel calcio simulano meno ed è una parte genuina del nostro calcio che piace alla gente».
Più corposo l'intervento di Mancini: «Facendo beneficenza tutti insieme siamo una squadra, facciamo una cosa importante e utilissima, c'è tanta gente che ha bisogno e sta combattendo da mesi come i dottori e gli infermieri. Siamo fortunati a essere sani, ci godiamo la famiglia qui a casa. Riusciamo ad allenarci anche più di quanto facciamo durante solitamente. Non vediamo l'ora di ricominciare, viviamo per questo, per far gioire i tifosi. Speriamo che manchi poco e si possa ripartire in sicurezza. Siamo concentrati sul nostro obiettivo che è la Champions. Ci eravamo fermati dopo un gennaio brutto ma ci stavamo riprendendo, pensiamo a noi perché Roma è la Roma, è la squadra della città, per i colori e per i tifosi che sono fantastici. Giocare senza loro toglie tante emozioni. Mancheranno, ma la cosa fondamentale è ripartire in sicurezza sperando che presto tutto questo sia solo un brutto ricordo. È ancora presto per definirmi "pilastro" della difesa, nelle giovanili ho giocato a centrocampo, mi sento più difensore perché credo di avere più margini di miglioramento in quel ruolo, ma se il mister mi userà in mezzo al campo, sarò il primo a voler aiutare i miei compagni. Saper ricoprire più ruoli è un vantaggio».
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