Fonseca studia la difesa a 3. Smalling e Mkhitaryan a Roma oltre il 30 giugno
Il tecnico è pronto a cambiare modulo vista l’abbondanza di centrali. Il club sta definendo gli accordi individuali per prolungare i prestiti
La Roma che verrà. Paolo Fonseca in questi giorni di forzata e preoccupata quarantena, non è al lavoro soltanto guardando con attenzione i video di calciatori che potrebbero essere utili alla sua Roma nel prossimo futuro. Sta riflettendo, per esempio, sull'opportunità di cambiare modulo alla sua squadra, considerando le caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione e, pure, la ricchezza numerica in alcuni ruoli come per esempio in quello dei centrali difensivi.
Ce lo ha anticipato lui stesso in un'intervista rilasciata a questo giornale. Spiegando come stia lavorando alla possibilità di schierare una linea difensiva a tre. Partendo da un presupposto numerico, ovvero la disponibilità in questo momento di avere a disposizione una rosa con sei (più uno) centrali difensivi (Smalling, Mancini, Fazio, Juan Jesus, Cetin, Ibanez, più Kolarov che a tre come difensore ha già giocato ai tempi del Manchester City) e, anche, una serie di esterni bassi più predisposti a spingere che a contenere (Kolarov, Spinazzola, Bruno Peres, quando starà bene Zappacosta, quando e se dovesse tornare anche Florenzi, cosa che al momento appare piuttosto improbabile), giusti giusti per essere i due esterni di una linea di centrocampo da scegliere tra quattro o cinque giocatori, per poi concludere lo schieramento di squadra con un tridente offensivo, oppure con un trequartista e due punte.
Sarebbe una rivoluzione quasi totale ma sulla quale il tecnico portoghese sta già lavorando. Tanto per dire con Cetin e Ibanez sta parlando da tempo dei movimenti che sono necessari per giocare a tre, una scelta dettata dal fatto che i due giovani hanno poca esperienza alle spalle, anche se il brasiliano i rudimenti della difesa a tre li ha appresi nell'anno che ha trascorso, senza giocare, all'Atalanta alla corte di Gasperini. Si dirà: ma le voci di mercato non indicano in Fazio e, soprattutto, Juan Jesus due giocatori destinati a salutare Trigoria? Vero, ma è altrettanto vero che un conto è dirlo, un altro è farlo, considerando la carta d'identità del brasiliano e dell'argentino e, inoltre, uno stipendio che si possono permettere poche squadre. Ancora di meno considerando che dopo questa maledetta pandemia i costi, cartellini e ingaggi, inevitabilmente subiranno un ribasso sostanziale. Ma al di là di quello che succederà con Jesus e Fazio, la chiave perché l'idea di Fonseca si tramuti in realtà, è un acquisto. Ovvero quello di Chris Smalling, attualmente a Trigoria in prestito (pagato tre milioni) senza nessun diritto di riscatto prefissato. L'inglese è il giocatore che per personalità, qualità, esperienza, a cui il portoghese vuole affidare il comando della difesa a tre nella convinzione che sia l'uomo giusto al posto giusto come, peraltro, l'ex nazionale inglese ha dimostrato in più di un'occasione anche in questa stagione.
La trattativa
Smalling però bisogna acquistarlo da quel Manchester United con cui ha un contratto sino al trenta giugno del 2022 per un ingaggio di circa quattro milioni e mezzo di euro (alla Roma prende tre milioni). Il club inglese, oltretutto, non è certo il più povero della terra e ha chiesto venti milioni di euro per cedere definitivamente il giocatore. La Roma, da tempo, sta trattando con sir Alx Ferguson e i suoi più stretti collaboratori, forte soprattutto dell'intenzione del difensore di continuare la sua esperienza con la Roma, un'intenzione che è anche, se non soprattutto, della moglie rimasta letteralmente conquistata dalla nostra meravigliosa città che ieri ha soffiato su una torta con 2773 candeline. Nelle ultime settimane intorno al nome di Smalling sono fiorite molte voci, ufficiosamente supportate anche da comportamenti non proprio corretti, insinuando la presenza di pretendenti inglesi (Everton e Tottenham) e anche italiani (Milan in primis).
Tutte voci da verificare, ma che non fanno scopa con le intenzioni del giocatore che, supportato principalmente da uno suoi procuratori, ha ribadito a più riprese che la sua prima scelta rimane la Roma. E questo anche il Manchester lo sa. Tanto è vero che ieri è trapelata la voce che lo United avrebbe detto sì a un prolungamento del prestito del giocatore oltre il trenta giugno nel caso, tutto da verificare peraltro, il campionato dovesse ripartire. È, sarebbe, un segnale importante sul fatto che le due società stanno trattando per arrivare alla definizione dell'acquisto del cartellino. Come vogliono la Roma, Smalling, la moglie. Non ci pare poco. A quel punto per Fonseca il progetto difesa a tre sarebbe più facile da mettere in piedi per la sua seconda Roma. Di cui non si sa ancora se farà parte anche Mkhitaryan, pure lui in prestito secco. Ma l'Arsenal, come lo United, avrebbe acconsentito a prolungare il prestito per le settimane necessarie a fargli finire la stagione.
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