Caos calcio: la Lega contro un muro
Si fermano i giovani ma Dal Pino va avanti imperterrito e se la prende con Malagò («Basta con le ingerenze»). Spadafora già vacilla: «Spero di riaprire il 4 maggio»
Ne resterà soltanto uno. Che poi non si capisce se sarà Dal Pino, il presidente dei presidenti, o magari Lotito, uno dei suoi più invadenti consiglieri, o magari Diaconale, il consigliere del consigliere che parla non autorizzato (lo dice lui stesso) e quasi sempre a sproposito. Ma mentre anche il calcio giovanile si ferma (in bilico la primavera, chiusi da ieri tutti i campionati organizzati dal Settore Giovanile e a ruota seguiranno presto pure i dilettanti) il calcio di Serie A sta andando sempre più verso una posizione di isolamento rispetto al resto del paese (e ovviamente degli altri sport) come una barca alla deriva verso il mare aperto.
Loro vogliono giocare e chissenefrega del virus e di tutti gli altri costretti a fermarsi. E non avrebbero neanche tutti i torti a pensare in tempi rapidi a una riapertura graduale, solo che il paese non sembra ancora pronto e queste fughe in avanti non piacciono a nessuno, men che meno al ministro dello Sport Spadafora che già non sembra nutrire particolare simpatia per la Lega di A e che ieri ha tolto ulteriori certezze anche rispetto alla data del 4 maggio per la ripresa degli allenamenti («Spero di poter confermare questa data»). E ove tutto questo non bastasse, a finire sotto la scure degli "untouchables" della Lega calcio stavolta è addirittura il presidente del Coni Malagò, severamente rimproverato per un'intervista (concessa ieri al Corriere dello Sport) nella quale in realtà non aveva fatto altro che ripetere concetti più volte espressi in questi giorni.
Ma il titolo scelto dal direttore Zazzaroni e urlato in prima («CALCIO STAI SBAGLIANDO», concetto desunto ma mai realmente espresso da Malagò che pure, secondo qualche beninformato, non ama particolarmente il presidente federale Gravina) ha fatto venire l'urticaria alla Lega, o, per meglio dire, al presidente Dal Pino che in mattinata, senza sentire gli altri presidenti (ma forse qualcuno sì, uno di quelli che in questi giorni si fanno sentire più spesso, il cui cognome comincia per L e finisce per O, come la squadre che presiede) ha pubblicato un feroce comunicato di reprimenda: «La Lega Serie A manifesta stupore per la leggerezza e l'ingerenza del Presidente del Coni Giovanni Malagò nel descrivere, in un'intervista rilasciata al Corriere dello Sport, i rapporti tra la stessa Lega e i licenziatari dei diritti televisivi.
La Lega Serie A, dall'inizio della situazione di emergenza legata all'impatto del Covid-19 sul calcio, è in costante contatto con i broadcaster titolari dei diritti TV. Tali rapporti sono peraltro regolati da chiare previsioni contrattuali. La Lega Serie A è inoltre in continuo aggiornamento con la FIGC e le altre componenti del sistema calcio per vagliare tutte le opzioni possibili, proseguendo allo stesso modo il dialogo con le altre Leghe europee, l'Eca, l'UEFA e la FIFA. Ci si augura, in un momento di grande difficoltà per il Paese, che ogni Istituzione lavori, con senso di responsabilità, in modo costruttivo e propositivo per il bene comune, senza creare, come dice il Presidente del Coni, "conflittualità che danneggino qualsiasi progettualità"». Bum! Malagò ha preferito soprassedere. Ma è chiaro che a questo punto di calcio difficilmente parlerà ancora.
Poi è intervenuto, come detto, il ministro dello Sport Spadafora, dalla sua tribuna preferita, la sua pagina Facebook: «La data che ho sempre indicato, quella del 4 maggio, è da confermare, quando avremo la certezza che sarà possibile. Ma è una data che spero di poter mantenere, ma rigorosamente ed esclusivamente per allenamenti a porte chiuse. Ora dobbiamo creare protocolli per mettere in sicurezza tutti gli sport, anche in contesti e luoghi dove lo spazio è poco. Dobbiamo inventarci delle formule per contemplare le esigenze sacrosante della sicurezza e poter riprendere la pratica sportiva».
Il Governo si è dato ovviamente delle priorità: «Le prossime settimane saranno fondamentali per capire come evolve la situazione sanitaria e come, se e quando potremo riaprire le competizioni sportive di ogni livello. Intanto, la mia preoccupazione è per la salute di tutti e per fare in modo che il mondo sportivo non subisca danni irreparabili da questa situazione sanitaria». La questione dei bonus alle diverse figure professionali che orbitano nel calcio resta d'attualità: «Vogliamo assolutamente rinnovare la misura dei bonus allo sport anche per aprile, la settimana prossima inseriremo nel prossimo decreto anche molte misure come quelle che mi state scrivendo. Continuiamo a ricevere domande, mi raccomando continuate, non bloccatevi perché abbiamo detto che daremo priorità alle domande di chi ha redditi inferiori ai 10.000 euro. Stiamo cercando di trovare le risorse per accontentare tutta la platea».
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