Quando Sepúlveda scriveva: "Il mio cuore batte per la Roma"
Lo scrittore cileno: "Quando ha vinto lo scudetto celebrò la vittoria con una festa popolare di due settimane che riportò l'allegria nella capitale"
C'è un filo (giallo)rosso che lega Luis Sepúlveda con la Roma. Lo scrittore cileno, morto oggi all'età di 70 anni a causa del coronavirus, nel libro "Una sporca storia" dedica alcune righe alla sua passione per il calcio svelando quella per la Roma:
"Amo il football, il calcio, il pallone o come vogliamo chiamarlo. In Spagna faccio il tifo per lo Sporting Gijon e me ne vanto. Soffro per le sue difficoltà ma mi emoziono davanti all'impegno delle giovani promesse delle giovanili che si formano nel suo vivaio storico. In America Latina sono un fanatico sostenitore dei Chaco Forever, anche se la vecchia squadra non campare nemmeno in serie C e gioca in campetti senza luci né spogliatoi. In Europa invece il mio cuore batte per la Roma, una squadra che, quando due anni fa conquistò lo scudetto, celebrò la vittoria con una festa popolare di due settimane che riportò l'allegria nella capitale italiana incupita dalla sfacciataggine di Berlusconi".
Luis Sepulveda, "Una sporca storia", 2004
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