Arancha Rodriguez: «La vostra lettera mi è sembrata molto interessante»
«Sono molto tifosa della Roma perché ho parte della famiglia italiana, infatti la seguo sempre. In particolare ho un cugino romanista che va sempre allo stadio Olimpico»
Arancha Rodriguez lavora da molti anni in una delle più importanti radio sportive spagnole, "Cadena Cope", che ha dato grande spazio alla campagna del Romanista contro il prezzo dei biglietti dei quarti di finale al Camp Nou. Collabora anche con Real Madrid Tv, la televisione ufficiale dei Blancos. In passato ha collaborato con Sky. Ha seguito da inviata numerosi Mondiali, Europei e Olimpiadi. Tifa da sempre per il Real Madrid, ma ha la famiglia italiana e tifa anche per la Roma. Insieme a Cristina Cubero, di fede blaugrana, ha rilasciato una doppia intervista al Romanista.
Come mai, oltre alla tua squadra del cuore spagnola, in Italia tifi per la Roma?
Sono tifosa del Real Madrid e la seguo da prima di essere diventata giornalista. Ma in Italia sono molto tifosa della Roma perché ho parte della famiglia italiana, infatti la seguo sempre. In particolare ho un cugino romanista che va sempre allo stadio Olimpico e che mi ha introdotto al mondo della Roma.
Ci racconti come è stata vista la lettera che "Il Romanista" ha scritto al presidente del Barcellona per chiedere l'abbassamento del prezzo dei biglietti?
Non è la prima volta che una squadra straniera si lamenta dei prezzi delle squadre spagnole. È successo anche quando alcune squadre tedesche hanno giocato in Europa contro il Real e l'Atletico: i prezzi per i settori ospiti erano molto differenti tra partite in casa e in trasferta. Quando ho visto la lettera mi è sembrata un'iniziativa molto interessante e un'idea molto originale: spesso non ci rendiamo conto che spendere 100 euro per una partita è qualcosa di inaccettabile. Se vuoi andare con qualcun altro diventa impossibile andare allo stadio.
Credi che i prezzi del calcio stiano crescendo troppo?
Bisognerebbe fare qualcosa per regolare i prezzi. Non tanto per quando si va alle partite in casa, ma più per il settore ospiti. Spesso sono posti in cui si vede male, come l'ultimo anello del Camp Nou dove andranno i romanisti. Dovrebbe esserci una politica di prezzi per le trasferte uguale per tutti, perché altrimenti i club spesso se ne approfittano. Ho visto che anche per Juve-Real il biglietto più economico costa 70, mentre per Real-Juve è 85: anche quelli a Torino sono prezzi alti ma comunque meno cari che in Spagna.
A volte si dice che due stadi come il Bernabeu e il Camp Nou abbiano un ambiente troppo poco caldo se comparato alla grandezza dei due club che ci giocano, sei d'accordo?
Non credo siano due cose connesse, perché il Bernabeu si riempie ed è pieno di abbonati: la gente è disposta a pagare. Il problema è che in stadi così grandi c'è di tutto, i tifosi sono di diverso tipo. Se cantano tremila su quarantamila è una cosa, tremila su ottantamila un'altra. Quelli di Barcellona e Real Madrid sono tifosi abituati a vincere e spesso vincere sempre ti fa "accomodare". Si tifa di più nelle partite speciali, ma con le squadre piccole della Liga c'è meno motivazione e meno ambiente allo stadio.
Come vedi il quarto di finale di Champions tra Barça e Roma?
Ovviamente il Barcellona è favorito. I numeri e la storia dicono questo. Ma il fatto che si vedano superiori può facilitare la Roma. La motivazione dei giallorossi sarà sicuramente più alta e questo può essere un grande vantaggio, il Barcellona non dovrà sentirsi superiore.
Come pensi debba giocare la Roma per fermare la squadra blaugrana?
La squadra di Eusebio Di Francesco dovrà pressare molto, giocare senza fretta e con molta pazienza. Inoltre non dovrà fare errori in difesa e aspettare il Barcellona senza lasciare molto campo ai suoi giocatori. Servirà grande ordine. E soprattutto non fare errori.
La tua previsione per Real Madrid- Juventus?
È una partita alla pari. Sono le due ultime finaliste. Forse il Real Madrid è leggermente favorito. La Juventus comunque giocherà col cuore perché non vuole vivere la stessa sconfitta due volte di seguito. Va considerato anche che negli scontri diretti della fase eliminatoria hanno sempre vinto contro i Blancos.
Che differenze vedi tra il movimento calcistico italiano e quello spagnolo?
Da qualche anno il livello della Serie A si è abbassato, ma nell'ultimo anno è migliorato molto. Prima in Spagna si seguiva con molta attenzione il calcio italiano perché i migliori giocatori, soprattutto sudamericani, stavano lì. Adesso la Liga ha superato la Serie A, vive un momento che il calcio italiano ha già vissuto.
E per quanto riguarda le nazionali?
Mi sembra stranissimo un Mondiale senza Italia. Spagna-Italia è un "clasico", è sempre competitiva anche quando non è data favorita. Ma se non c'è vuol dire che non se lo è meritato e che al contrario se lo sono meritato altri. La nazionale italiana deve ricominciare da zero sapendo che la gloria non è eterna: le quattro stelle sul petto contano poco adesso. La storia avrà il suo peso per rifondare il gruppo, ma non basta.
Il mondo del calcio in Spagna si sta aprendo di più alle donne?
C'è ancora molto maschilismo, ma il calcio femminile in Spagna sta crescendo. Ma ci sono anche molte cose che stanno cambiando, anche se il percorso è ancora molto lungo da fare. Di certo al momento non si può ancora parlare di uguaglianza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA