AS Roma

Totti: "Con Spalletti non ci sarà mai un confronto. Ecco quanto costerei oggi"

L'ex capitano giallorosso è il protagonista della prossima puntata de 'I Signori del Calcio'

PUBBLICATO DA La Redazione
13 Febbraio 2018 - 17:57

Ospite della trasmissione 'I Signori del Calcio' che andrà in onda su Sky Sport sabato alle 19.15, Francesco Totti ha parlato molto della sua Roma, tra passato, presente e futuro. Ecco un'anticipazione della sua intervista.

IL REAL MADRID E IL PALLONE D'ORO

"L'offerta più concreta per lasciare la Roma è stata quella del Real Madrid, nel 2003/04. Ho fatto una scelta precisa: precludermi la possibilità di vincere tanto per rimanere con un'unica maglia, che per me è stata la cosa più importante. Alla fine ho avuto tutto: amore e passione per me sono stati più importanti che vincere trofei altrove. Per la Roma ho dato il 101%, perché ho messo la Roma davanti a tutto, davanti a me, alle cose personali, alla vita privata. La Roma è stata tutto. Il Pallone d'oro è stata una delle cose che mi è mancata personalmente. Con la Roma sapevo di avere meno possibilità rispetto ad altri giocatori che giocavano con Real Madrid, Juventus, Milan... anche perché il Pallone d'Oro si vince conquistando la Champions o il Mondiale, oppure qualche altro trofeo importante. Io con la Roma ho vinto Scudetto, Supercoppa Italiana e Coppa Italia, perciò non ero in grado di poter combattere con altri giocatori.

IL RAPPORTO CON SPALLETTI

"Con Spalletti non c'è mai stato un confronto e mai ci sarà. Avrei preferito chiudere in modo diverso. Fossi stato in lui avrei gestito il calciatore, e soprattutto la persona, in maniera diversa: mi sarei confrontato con lui, gli avrei parlato. Comunque sono riuscito a fare questo passaggio da calciatore a dirigente della Roma con lo spirito giusto: con l'armonia, con l'intelligenza di una persona grande. Sono cresciuto nel campo e nel campo morirò".

UN ALTRO TOTTI NON ESISTE

"Non penso che esista un altro Totti e che nel caso possa rimanere a lungo nella Roma. Oggi conta il business. È difficile che un giovane della Roma crescendo rimanga e possa fare le stesse cose che abbiamo fatto io o Daniele De Rossi. La situazione è diversa ed è impossibile che quello che è successo con noi si ripeta. Prima si pensava ai giovani promettenti del nostro Paese più che a scoprire un giovane brasiliano, argentino, sudamericano, o di qualsiasi altro Paese nel mondo.

TOP PLAYER E SUO PREZZO

"Se dipendesse da me spenderei qualsiasi cifra al mondo per comprare i giocatori più forti, anche perché per vincere servono giocatori forti. Questo l'ho sempre detto e lo dirò sempre. Però poi non sono io a gestire i soldi, è il presidente che decide. Il presidente metterà un budget e in base a quel budget dovrà essere bravo a costruire una squadra. E' un mercato pazzo? Io costerei 200 milioni".

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