Roma, emergenza in zona gol: tante occasioni ma poca concretezza sotto porta
Anche nel disastro di Reggio Emilia, la Roma ha creato di più. Trovato l’equilibrio tattico, Fonseca dovrà pensare anche a rinfrescare la vena delle punte
Lo sbarco tra le statistiche degli analisti calcistici italiani della categoria "gol attesi", o expected goal, per dirla col termine tecnico inglese (xg nella semplificazione statistica) è stato accolto ormai da diversi anni con grande soddisfazione perché è forse l'unico parametro che di per sé può fornire un dato statistico di una partita che in qualche modo dia il senso dell'andamento reale della gara persino più del risultato stesso.
Codificando in maniera scientifica oltre 500.000 tiri verso la porta da ogni zona del campo dei principali campionati professionistici, i tecnici che hanno lavorato su questo algoritmo sono stati capaci di dare un valore ad ogni singola conclusione che avviene in una partita: dalla somma del valore di ognuna di queste conclusioni, viene così fuori il reale punteggio non della partita (che può essere molto diverso) ma di quanto le due squadre avrebbero meritato di ottenere.
Così uno dei valori più alti viene assegnato ad esempio al calcio di rigore (0,76), mentre ad esempio il valore più basso nella sfida col Sassuolo (0,01) è stato assegnato al tiro di sinistro di Pellegrini al 6' di gioco. Ebbene, valutando solo i gol che la Roma avrebbe effettivamente meritato di segnare e quelli che avrebbe effettivamente meritato di subire, la squadra in crisi che stiamo raccontando dall'inizio del 2020 (cinque gare di campionato: una vittoria, un pareggio e tre sconfitte) avrebbe vinto tutte le partite e sarebbe lanciatissima all'inseguimento della coppia di testa Juventus e Inter, staccate appena di un punto.
Sembra il delirio di un tifoso, è invece il riscontro statistico impietoso dei dati sommati nelle cinque partite. Alla fine il macrodato è questo: la Roma ha costruito in queste cinque gare azioni per segnare 13,63 reti in totale, ma in realtà ne ha segnate appena 7, praticamente la metà.
E le squadre avversarie hanno costruito per segnare 7,55 reti, ma in realtà ne hanno segnate 9, una e mezza in più. Tecnicamente la Roma in questo periodo è decisamente in underperforming: significa che la squadra non è in crisi come direbbero i risultati in questo periodo, ma ha "soltanto" un problema nella finalizzazione. In pratica la qualità dei suoi finalizzatori non è all'altezza della costruzione offensiva della squadra.
Ovviamente chi segue questo tipo di approfondimenti sa benissimo che non si può dare un valore assoluto a statistiche decontestualizzate. Ci sta ad esempio che una squadra in largo e magari insperato vantaggio si fermi e crei meno del solito, proprio per l'inevitabile gestione nel punteggio. E certi numeri a volte possono anche essere "drogati".
Si pensi ad esempio ad una squadra che costruisce in una partita sei occasioni come quella di Dzeko immediatamente precedente al gol del 3-1 di Reggio Emilia (quel destro deviato da Consigli sul palo, valore 0,12) e a un'altra che ottiene un rigore magari concesso per un contatto casuale in area e neanche potenzialmente pericoloso: ebbene il valore degli xg sarebbe di 0,72 per quella con sei occasioni e di 0,76 per quella con il rigore casuale.
Però in fondo un po' di verita questi dati la garantiscono, se è vero come è vero che la Roma in nessuna di queste cinque partite è stata messa sotto dalle avversarie: è stata particolarmente sfortunata con il Torino (ricorderete le prodezze dell'arbitro Di Bello), è andata sotto casualmente con la Juventus, ha vinto con merito a Genova, ha dominato il derby pareggiato e poi si è arresa col Sassuolo con quell'atteggiamento suicida dal punto di vista tattico di cui abbiamo ampiamente parlato in questi giorni.
I risultati secondo gli xg sarebbero dovuti essere questi: Roma-Torino 3 a 2,11; Roma-Juventus 2,6 a 1,29; Genoa-Roma 1,02 a 1,46; Roma-Lazio 3,94 a 1,07; Sassuolo-Roma 2,06 a 2,63. In pratica tutte vittorie. Totale 15 punti invece dei miseri 4 raccolti. Terzo posto a 50 punti dietro Juventus e Inter a 51, sopra la Lazio a 48.
Fonseca insomma deve pretendere più attenzione tattica per evitare imbarcate tipo quella dei 20 minuti di Sassuolo e di Torino in Coppa Italia, ma deve anche lavorare sulle finalizzazioni. Non c'è più tempo da perdere.
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