FOTO - Rocca, Conti, Totti: quando le bandiere vanno in Curva Sud
Non soltanto De Rossi, tanti i giocatori della Roma nel cuore del tifo giallorosso: da Rizzitelli a Marquinhos, passando per Candela, Taddei e Delvecchio
Il 30 maggio 1984 non è solo una data ma un luogo dell'anima romanista. Quella notte, d'eclissi di luna, la Roma non solo giocò la finale della Coppa dei Campioni non vincendola ai rigori davanti alla Curva Sud contro il Liverpool, quella notte in Curva Sud c'era Francesco Rocca con i ragazzi del Commando Ultrà. Venne invitato da Antonio Bongi poco prima della partita, scavalcò, salì sul muretto, guidò in piedi la curva per tutto il primo tempo, poi andò da un'altra parte per il dolore al ginocchio. Difficile superare un grado di romanticismo e poesia simile. Bellissimo.
Il 30 maggio non è solo una data ma un luogo dell'anima romanista, lo stesso, se il 30 maggio 1991 in Curva Sud per un'altra finale di coppa, anche se Coppa Italia, c'è stato un altro simbolo della nostra storia: Brunoconti, così tutto attaccato. Perché di Bruno ce n'è uno, viene da Nettuno e va sul muretto dei Boys per tifare la squadra con cui ha appena smesso di giocare la sua ultima stagione in carriera: 3-1 all'andata contro la Sampdoria neo scudettata, ritorno 1-1 a Genova (dolcissimo è l'1-1 a Genova...), coppa alzata al cielo da Flora Viola nel ricordo del più grande presidente della nostra storia che del Commando Ultrà ebbe anche la tessera. Dino DIno Viola alè. Per te.
Ruggiero Rizzitelli sotto la Curva Sud oltre che andarci pazzamente ogni volta che segnava, arrampicandosi sul cielo al gol dell'1-1 nel derby del vantaggio di Riedle e della Lupa accesa, e tornarci domenica per piangere e caricare, in Curva Sud ci è tornato pure sugli spalti, quasi in incognito, senza annunci per tifare la Roma, così come Rodrigo Taddei (due volte) in mezzo ai Fedayn non molto tempo fa, così come Marco Delvecchio eh facci un gol. O ollellè ollalà Vincent Candela (6 marzo 2010). E persino Marquinhos (Roma-Napoli 2013)! Un anno solo alla Roma a volte è per sempre.
Ventotto anni invece quanti per sempre sono?
Ad aprile del 2006 in Curva Sud tornò Francesco Totti. Erano due mesi dall'infortunio di Vanigli contro l'Empoli, due mesi da un Mondiale impossibile da giocare, facile da vincere, in campo c'era la Roma che giocava in Coppa Italia il ritorno della semifinale. Vinse 1-0, Tommasi. Totti venne poco prima dell'inizio della partita, sul muretto degli Ultras Romani, prese il megafono e disse "ti amo". Quando tifiamo la Roma, è sempre e solo quello che ci diciamo. Persino qualcosa di più quando le tue bandiere vengono a sventolare in Curva Sud. A piedi. Dopo aver attrversato il traffico.
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