Pau Lopez stregato dai tifosi: "Che bello allenarsi davanti a loro"
Il portiere giallorosso: "Per me è stata la prima volta. Sono felice di aver scelto la Roma: quando ho saputo che mi voleva, non ho esitato un attimo"
Allenarsi con i tifosi è sempre molto bello: per me è stata la prima volta da quando sono arrivato. È stata una giornata speciale e spero di poterla rivivere». Pau Lopez torna con piacere sull'allenamento a porte aperte di Capodanno, in cui la Roma e i tifosi si sono riabbracciati in vista della ripresa del campionato. Nel corso dell'"Ask", in onda sui social giallorossi e su Roma Tv, il portiere spagnolo si è raccontato e ha tracciato un bilancio di questi primi mesi nella Capitale rispondendo alle domande dei tifosi: «Sono in una delle società più importanti d'Italia: quando ho saputo che la Roma mi voleva, non ho avuto alcun dubbio. È un passo in avanti per la mia carriera e sono felice di questa scelta: questi primi mesi ssono stati molto positivi e le mie prestazioni stanno migliorando gara dopo gara».
Ci ha messo ben poco a calarsi nella nuova realtà, Pau: al di là delle indubbie doti tecniche tra i pali e con i piedi, l'ex Betis Siviglia ha colpito tutti per la personalità con cui è diventato immediato protagonista nella squadra di Paulo Fonseca. Trasmette sicurezza ai compagni, si fa sentire spesso con i difensori (appena sbarcato, ha voluto subito imparare le parole fondamentali per comunicare con i suoi colleghi) e sta apprezzando il lavoro con il preparatore Marco Savorani: «Lui è molto famoso, appena sono arrivato Petrachi mi ha parlato molto bene di Savorani - spiega Pau - Lavora sempre al 100%, è molto concentrato su quello che fa e mi dà consigli molto utili da utilizzare in partita. Rispetto alla Liga, qui con lui si lavora di più sulla tecnica».
Una dote che certo non manca al venticinquenne di Girona, abilissimo a gestire il pallone con i piedi e dotato di riflessi impressionanti, come testimoniano alcune sue parate in questa prima parte di stagione: «Quella su Soriano a Bologna è forse la miglior parata della mia carriera, assieme a una che ho fatto in Spagna contro il Valladolid». Ma nemmeno dopo miracoli del genere ci si può rilassare: lo impone il ruolo. «Bisogna essere concentrati per novanta minuti, perché il nostro è un lavoro difficile: dopo una parata incredibile, puoi commettere un errore che fa perdere i tuoi compagni». Ma la sua abilità con i piedi evidenzia anche la freddezza con cui Lopez interpreta il ruolo: «So che appare rischioso a volte, ma è più semplice di quello che sembra».
Con Roma è stato amore a prima vista («Abito vicino al centro e posso godermi questa bellissima città. Mi piace che la gente mi parli quando vado a cena al ristorante o quando li incontro per strada»), così come con i tifosi: ora l'obiettivo è quello di proseguire sulla strada intrapresa fino a dicembre. Anche perché Pau vuole giocarsi le sue chance in vista dell'Europeo: il 15 novembre ha esordito da titolare con la Spagna (7-0 contro Malta) e l'ambizione lo spinge a sfidare due mostri sacri come De Gea e Kepa. Vuole essere lui il numero uno delle Furie Rosse, nonostante a Roma vesta il tredici. Ma proprio dalla Capitale passa l'immediato futuro: all'orizzonte la ripresa di un campionato che i giallorossi stanno affrontando con la giusta mentalità, poi si tornerà in Europa League. Ma Pau Lopez non ha paura, anzi, è impaziente di tornare in campo: del resto, è uno abituato ad avere a che fare con i palloni che scottano.
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