Stadio della Roma, nessuna azione del Comune: l'iter riparte a gennaio
Non è arrivata la comunicazione pubblica del Campidoglio attesa prima di Natale. Club e nuovi compratori aspettano un segnale ma intanto è trascorso ance il 2019
E così anche quest'anno per chi segue con passione e interesse le sorti del futuro stadio giallorosso, il Natale non ha portato il dono tanto atteso. Eppure le condizioni questa volta sembravano davvero esserci tutte, anche se visti i precedenti sperare forse è stato eccessivamente ottimistico. In effetti sono proprio gli ultimi anni che avrebbero dovuto suggerire una maggiore cautela, perché questa Giunta sul fronte stadio (e non solo) ha spesso dimostrato mancanza di coraggio, oltre che di lungimiranza.
La vigilia ha visto Virginia Raggi parlare con la stampa romana di futuro. Della Formula E, che il prossimo anno tornerà sulle strade dell'Eur, della partita inaugurale degli Europei di calcio di Euro 2020, degli Europei di nuoto 2022, perfino dei lavori di copertura del centrale del Foro Italico. Non dello stadio però. Nel giorno di Natale poi sul profilo Facebook della prima cittadina è stato pubblicato un video che ha illustrato quanto (di buono?) ottenuto in questo anno.
L'incontro tra la stessa Raggi e Papa Francesco, il corridoio Eur/Laurentina/Tor Pagnotta, i nuovi autobus dell'Atac, e tanto altro. Ma nulla sul fronte stadio. Ieri poi è stata annunciata la stabilizzazione di 200 e l'assunzione di altri 300 vigili urbani. Niente Tor di Valle. Il dossier ormai è completato e prende polvere sulla scrivania della sindaca. Cosa manca ancora? Certamente il già citato coraggio. E poi qualcosa che possa sbloccare l'impasse politica in cui ci troviamo. Dal Campidoglio si aspetta che l'imprenditore ceco Vitek completi l'acquisizione di Eurnova. Peccato che la situazione ad oggi risulti bloccata e che in qualche modo possa generarsi un circolo vizioso. Perché anche Vitek e il suo gruppo attendono un segnale per riprendere la trattativa con la famiglia Parnasi. Quel segnale che attendono anche Pallotta e Friedkin dal Campidoglio.
Insomma, sembra proprio che se nessuno si decide a fare la prima mossa si possa restare sostanzialmente bloccati. Per essere chiari, non si aspetta che vengano approvati i due documenti ancora mancanti all'appello per completare questa delicata ed estenuante fase dell'iter amministrativo, ma solo e semplicemente un impegno pubblico delle istituzioni cittadine. La Variante al Piano Regolatore e la Convenzione Urbanistica infatti non possono essere approvate in poche ore, e sarebbe impossibile pretendere il contrario.
Dopo il via libera della sindaca i due documenti dovrebbero superare il vaglio dei Municipi coinvolti, delle commissioni consiliari, infine dell'Assemblea di Roma Capitale. Un paio di mesi di lavoro ad essere ottimisti. Quindi basterebbe anche un comunicato del Campidoglio per sbloccare tutto. Ma come detto, siamo sulla soglia di un circolo vizioso in cui tutti attendono tutti, in cui la paura di sbagliare sta condizionando ogni mossa. E se per Friedkin e Vitek, o Pallotta e Parnasi, in ballo ci sono milioni di euro di differenti valutazioni dei rispettivi asset, per la Raggi c'è qualcosa di meno tangibile ma che potrebbe pesare anche più dei soldi, la credibilità politica.
La sensazione è che dal Campidoglio si sia consapevoli che prima o poi si dovrà trovare quel coraggio mancato finora, ma anche che si può aspettare ancora un po'. Così appare improbabile che possa esserci l'atteso annuncio prima della fine dell'anno, e che anzi si possa dover attendere la fine di tutte le feste. Un regalo quindi che potrebbe non arrivare nemmeno con la Befana. Tutto potrebbe sbloccarsi da un momento all'altro, ma tutto lascia pensare che nemmeno il 2019 sarà purtroppo l'anno dello stadio della Roma.
© RIPRODUZIONE RISERVATA