Il programma elettorale di Tommasi/5ª e ultima puntata: Coppa Italia per tutti
Var da introdurre anche per B e Pro. Tecnici qualificati per ogni squadra di settore giovanile. Meno infortuni con 5 sostituzioni allargate alla serie A
Termina oggi la pubblicazione integrale del programma elettorale di Damiano Tommasi, candidato alla presidenza della Federcalcio, con i capitoli 11, 12, 13 e 14.
ATTIVITÀ DI BASE - FORMAZIONE
OBIETTIVI:
- Creare una «filiera unica» per la valorizzazione dei vivai, dal SGS alle Nazionali;
- Incrementare i percorsi di formazione.
Azione preliminare è la creazione di un processo di filiera unica federale che metta in relazione il settore Giovanile con le «seconde squadre» e con le squadre giovanili nazionali. Per raggiungere questo obiettivo è necessario orientare meglio le risorse della nuova Legge Melandri, distribuendo più adeguatamente a chi non ha «potenzialità televisive e definendo nuovi e più moderni criteri legati a mission ben definite. L'intento primario è quello di dare maggiore qualità all'attività di base sul territorio e il fine lo si potrà raggiungere rendendo obbligatorio l'impiego di tecnici qualificati (che abbiano, cioè, partecipato a corsi di formazione, UEFA B oppure UEFA C) e aggiornati per ogni squadra di settore giovanile. L'obbiettivo, ambizioso e di qualità, dovrà essere perseguito progressivamente entro le prossime 3 stagioni calcistiche, anche grazie all'incremento dei corsi con programmi costantemente aggiornati. Questo processo di qualificazione dovrà essere sostenuto da un incremento dei percorsi di formazione (quelli disponibili non riescono a soddisfare la domanda), strutturati con l'obiettivo di essere un primo momento di selezione; nonché, dalla creazione di sinergie con l'Università (Scienze Motorie, Scienze dell'Educazione e Scienze della Formazione Primaria) ed il Ministero competente, per avere tecnici qualificati anche dal punto di vista pedagogico. Si proporrà la costituzione del primo percorso di formazione «obbligatorio» per responsabile di settori giovanile o responsabile attività di base, che preveda l'approfondimento di tematiche specifiche legate all'apprendimento ed alla crescita umana e sociale del bambino e della bambina, prima ancora che a quella motorio-sportiva nel calcio. L'obiettivo deve essere far crescere, prima di tutto, uomini e donne, poi, calciatori e calciatrici migliori. È importante introdurre materie come pedagogia generale, didattica, metodologia a cui aggiungere la parte relativa ad ogni specifica categoria: piccoli amici e primi calci, esordienti, giovanissimi e allievi. Attualmente, i corsi si occupano del «sapere», del «saper-fare», del «saper-far-fare» e poco del «saper-essere» (allenatore). Occorre cambiare progressivamente prospettiva dei corsi - tanto quelli di abilitazione, quanto quelli di aggiornamento - modificando le attività e gli argomenti trattati secondo un modello formativo uniforme e condiviso.(...)
COPPA ITALIA
OBIETTIVI:
- Allargare il format attuale alla partecipazione delle squadre dilettanti.
Senza incidere nell'attuale programmazione dei primi turni della competizione (a partire dal 15 di agosto ca.), è possibile costruire una fase preliminare che coinvolga una parte molto estesa del sistema dilettantistico, dedicando i mesi di giugno e luglio allo sviluppo di un torneo interno alla LND che coinvolga i campionati di Terza, Seconda e Prima categoria, Promozione, Eccellenza e Serie D. Al termine dei turni di selezione (con partecipazione non obbligatoria ma aperta a tutte le società) si individuerebbe un numero ristretto di club da far accedere all'attuale calendario della Coppa. Questo sistema, ad adesione facoltativa, offre ai club dilettantistici un'opportunità sportiva inedita. L'apertura di un confronto tra tutte le Leghe interessate aiuterà a trovare la modalità più consona per stimolare una diversa prospettiva verso la COppa Italia, che dovrà e potrà così diventare sempre più la "Coppa degli italiani". Insieme alla Lega di A, infine, si valuterà l'ipotesi, molto dibattuta, del sorteggio del campo di gara in occasione dei turni ad eliminazione diretta, cercando di valorizzare in questo modo le piccole realtà con la presenza di grandi Club in piazze altrimenti non frequentate.
TECNOLOGIA E REGOLAMENTI
OBIETTIVI:
- Ampliare l'utilizzo del Var;
- Modificare il numero delle sostituzioni anche nelle massime
competizioni.
L'introduzione della tecnologia nell'assistenza arbitrale è stata la grande innovazione dell'ultima stagione. Le polemiche e le perplessità, pur presenti, non incidono sulla valutazione estremamente positiva fatta tra gli addetti ai lavori. Il grande lavoro fatto dai nostri arbitri e la preparazione in itinere sempre costante, hanno reso lo strumento tecnologico ormai indispensabile. Compito e obbligo della Federazione sarà trovare nel prossimo futuro le risorse per poter investire sulla tecnologia anche in Serie B e Lega Pro. Altra novità regolamentare dell'attuale stagione ha riguardato l'ampliamento del numero di sostituzioni. Secondo indicazioni IFAB è stata data la possibilità alle Federazioni di applicare in via sperimentale dalla Lega B in giù un numero di sostituzioni per squadra fino a 5. Il Consiglio Federale ha deciso di adottare per tutto il mondo dilettantistico le 5 sostituzioni a partita, senza vincoli, mentre per la Lega Pro è stato deciso di consentire le 5 sostituzioni limitando a 3 il numero delle interruzioni. La proposta da fare per il prossimo futuro è di richiedere alla FIFA la possibilità di introdurre le 5 sostituzioni anche per la massima serie e per la Coppa Italia. L'esigenza dei Club impegnati in più competizioni è di ampliare la possibilità di turnover che, oltre a concedere turni di riposo maggiori ai calciatori più impiegati, consente di incidere sulla prevenzione degli infortuni.
CONCLUSIONI
Italia-Svezia ci tornerà in mente spesso nei prossimi anni e soprattutto durante la prossima estate. Sarà per il calcio italiano una pagina di storia triste e difficile da digerire, ma nello sport ci si rialza sempre e c'è sempre dietro l'angolo un'occasione di riscatto, sta a noi saperla cogliere. Il movimento calcistico arriva alla scadenza elettorale ancora una volta diviso e alla conta dei voti, senza grandi aspettative, con molta spicciola ragioneria. Il nostro compito richiede, come già detto per altri ambiti, senso di responsabilità, credibilità e presenza. Sapersi prendere il proprio pezzo di calcio da costruire, farlo al meglio e collaborare con gli altri. Ogni progetto sulla carta può essere affascinante e perfetto, ma è con le persone che le parole prendono forma, che le idee si trasformano in fatti. L'auspicio di questa mia candidatura è di trovare sulla mia strada persone capaci di animare queste idee, di dare concretezza alla speranza di un calcio migliore, che condividano con me, con noi, un vero progetto di riscatto. Torniamo a fare squadra per non trovarci perdenti due volte!
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