Roma, vincere a Istanbul per tenere il punto in Europa League
Dopo gli errori di Collum i giallorossi non devono perdere con il Basaksehir se vogliono proseguire il cammino. Fonseca l’ultimo a batterli qui
Quando l'inadeguato mister Collum prese fischi (mento) per fiaschi (mano) su Smalling contro il Borussia apparve chiara in tutta la sua spietata evidenza che una questione risolta con largo anticipo si poteva maledettamente complicare. Certo, ad evocare lo scenario peggiore, sarebbe dovuta occorrere la sciagura della sconfitta in Germania contro una squadra apparsa quella sera decisamente alla portata della Roma, ma ogni tifoso al mondo sa che quando comincia a piovere è più facile che a stretto giro peggiori piuttosto che riesca subito il sole. E infatti dopo una partita decisamente equilibrata, a Moenchengladbach c'è stata l'ulteriore sventura del golletto rimediato a tempo scaduto.
Così ora, alla vigilia della penultima giornata dei gironi di Europa League, nel gruppo J la situazione è tale per cui a Istanbul stasera (calcio d'inizio, ore 20,55 locali, 18,55 in Italia), se un'altra sventura cagionasse la sconfitta contro il Basaksehir, la Roma quasi sicuramente (e cioè, con la contemporanea vittoria del Borussia in casa del Wolfsberger) lascerebbe in largo anticipo rispetto alla tabella di marcia la corsa al trofeo più agognato della stagione, con gravi conseguenze per la reputazione di un gruppo e di un allenatore che finora hanno conquistato tutti. Vincendo invece si finirebbe quasi sicuramente al primo posto a fine girone. E allora forza.
Conforta l'idea che Fonseca è proprio uno dei pochi al mondo che può sapere come fare, essendo l'ultimo tecnico ad aver vinto in Europa League in casa di questi ostici turchi di arancione vestiti che si portano dietro pochi tifosi (sono nati relativamente da poco, 1990, ma con l'attuale reggenza solo dal 2014, lo stadio ha una capienza di 17.000 spettatori e non si riempie mai) e non hanno mai vinto niente di prestigioso, ma da un po' si sono messi in testa di poter raggiungere traguardi solitamente riservati alle altre grandi squadre turche. Ma Paulo è una specie di incubo per loro: è stato l'ultimo a batterli in casa in Europa (era il 18 agosto 2016, il portoghese alla guida del suo Shakhtar Donetsk), è stato l'ultimo a batterli quest'anno, nel 4-0 dell'andata. Un risultato che appare ragguardevole tanto più se si considera il cammino successivo della squadra allenata dal vulcanico Buruk tra campionato e coppe: otto vittorie (di cui due ai danni del Wolfsberger, che hanno lanciato i turchi al primo posto nel girone) e quattro pareggi (tra cui quello con il Borussia al Terim, con il risultato riequilibrato dai tedeschi, tanto per cambiare, all'ultimo minuto).
Tra gli elementi che si sono messi più in evidenza c'è il bomber francese Enzo Crivelli (chiare le origini italiane) che ha però la particolarità di segnare a porta vuota: sei delle nove reti realizzate in stagione sono state fatte con appoggi a un metro dalla porta sfruttando azioni ficcanti laterali dei suoi attaccanti esterni. All'andata non giocò, stasera ci sarà. Un occhio di riguardo lo meritano proprio le ali, Visca da una parte e, se dovesse giocare, Gulbrandsen dall'altra. Rientrano molto in fase di non possesso, infatti il sistema di gioco adesso è più 4141 che 433, In mezzo il regista è Topal (all'andata giocò in difesa).
Con questa formula sono risaliti in campionato sino ad arrivare, dopo il successo dell'ultimo turno in casa del Galatasaray, al secondo posto della classifica, alle spalle del Sivasspor, al fianco del Trabzonspor e davanti alle ex grandi Fenerbahce, Besiktas e Galatasaray. Speriamo di non toglierci il dubbio, ma da queste parti quando si fa gol il saluto militare è diventato una costante. Al massimo, speriamo tocchi a Cengiz che però non è per niente certo di giocare.
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