Smalling, la Roma pronta all'offerta definitiva
La richiesta dello United è 12 più bonus. C’è una distanza di due milioni. Nelle prossime ore ci sarà un nuovo contatto tra le parti a Trigoria
Obiettivo fare in fretta. Per chiudere l'acquisto di Chris Smalling. Un po' perché l'inglese sta mettendo insieme una prestazione meglio dell'altra, un altro po', anzi di più, perché sul ragazzo stanno mettendo gli occhi anche altri club. La Roma lo sa e per questa ragione, vuole sistemare la questione nel più breve tempo possibile. Cosa che potrebbe avvenire pure nei prossimi giorni, anche se non ci sarà un comunicato ufficiale a ratificarlo. In ogni caso si può dire che ci sono tutte le premesse perché il difensore vegano diventi un giocatore giallorosso a breve giro di posta.
Trattativa e cifre
Le basi per la fumata bianca, sono state già messe mercoledì scorso quando due emissari della Roma si sono presentati a Manchester nella sede dell'United. C'era la preoccupazione che il club più ricco del mondo, anche se in questo momento sta attraversando un perioso nerissimo, sconfitto pure ieri in Premier, potesse fare delle richieste fuori dalla portata e dalle intenzioni della Roma. Le cose non sono andate così. Perché lo United ha messo nero su bianco una cifra per la cessione del suo giocatore, arrivato in prestito secco l'estate scorsa a Trigoria, decisamente inferiore ai venti milioni di euro. Da questa piacevole novità, la trattativa di fatto è decollata. Con grande soddisfazione del direttore sportivo Gianluca Petrachi, manovratore neppure troppo occulto di tutta la manovra. Siamo in grado con certezza praticamente matematica di poter fare le cifre richieste dagli inglesi: sono pronti a cedere il cartellino del difensore per dodici milioni di euro più tre di bonus. Non c'è soltanto questo. Nel senso che i dodici milioni possono essere pagati in due anni, quindi sei più sei, cosa molto favorevole per la Roma che li potrà spalmare su due bilanci. E poi i bonus sono così divisi: un milione in caso di qualificazione Champions (e a quel punto il milione sarebbe pagato dall'incasso garantito dalla coppa più ricca che c'è); un milione in caso di scudetto e in questo caso siamo pronti a pagarlo noi tifosi romanisti; il terzo milione è diviso tra presenze, gol, ritorno nella nazionale inglese. Considerati i prezzi pazzi del mercato degli ultimi anni, in particolare nella perfida Albione, sono cifre assolutamente accettabili. E che la Roma è intenzionata ad accettare. Nelle prossime quarantotto ore è previsto un incontro romano con gli emissari (arrivano oggi) a cui sarà consegnata l'offerta da recapitare al Manchester. Offerta che probabilmente sarà leggermente inferiore (dieci milioni) ma perché fa parte di qualsiasi trattativa prima di arrivare alla fumata bianca. E crediamo di non sbagliare sostenendo che Smalling la prossima stagione sarà un giocatore della Roma nel senso più pieno della parola.
La concorrenza
L'unica cosa che potrebbe cambiare le carte in tavola è la concorrenza che improvvisamente è spuntata sul difensore inglese. In particolare nel nostro campionato, dove Inter e Milan hanno mandato messaggi concreti di interesse nei confronti del giocatore. Il rischio c'è, insomma, anche se in queste vicende quella che conta è la volontà del calciatore. E in questo caso, Smalling e la sua famiglia hanno votato Roma. In particolare la moglie che già sta cercando le scuole internazionali per i figli. Con l'inglese a Trigoria si è già parlato di un nuovo contratto con scadenza nel 2024 (più un'opzione per un'altra stagione), cioè due anni in più rispetto al vincolo contrattuale con il Manchester che andrà in scadenza il trenta giugno del 2022. Anche il cash non dovrebbe costituire un ostacolo. Già quest'anno il giocatore ha rinunciato a un milione e seicentomila euro (prendeva 4,6, alla Roma tre), è pronto ad accettare la stessa cifra o poco più avendo però la garanzia di un contratto più lungo.
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