Le pagelle di Roma-Milan: Dzeko, il cannoniere mascherato
Il bosniaco festeggia il record personale di presenze in un club (190) con la rete numero 93. Il suo recupero innesca il raddoppio, il pubblico lo acclama, lui risponde invocandolo
Col cuore, con la tecnica, con la forza. Dei singoli e di squadra. Da squadra vera. La Roma decimata dagli infortuni e ancora con l'affanno per la battaglia europea di giovedì piega il Milan, mettendo in campo spirito combattivo e tanta anima.
IL MIGLIORE: DZEKO 8 - Festeggia il record personale di presenze in un club (190) con la rete numero 93: la voglia di gol piega maschera e traversa, trasformandolo nel peggior incubo di Musacchio, che viene punito ogni volta che lo incrocia, Villarreal o Milan. La protezione sembra opprimerlo e appena può la abbassa, ma anche con la visuale ostruita prende in mano la squadra. Il suo recupero innesca il raddoppio, poi usa fioretto e sciabola per tenere la vittoria. Il pubblico lo acclama, lui risponde invocandolo. Da leader. Da Capitano. Da eroe: il cannoniere mascherato.
6,5 LOPEZ Decisivo quanto impercettibile nel primo intervento. Deve distendersi altre due volte, ma pericoli seri ne corre pochi. Tradito dalla deviazione sul gol.
6,5 SPINAZZOLA Preziosissimo dietro, quando spinge arriva col fiato troppo corto per essere preciso. Fermato dai crampi nel finale.
7 SMALLING Il fantasma di Collum non lo spaventa e torna in campo tosto, as usual. Sfiora la gioia personale dopo un terzo tempo degno di un cestista, poi è sfortunato a deviare alle spalle di Pau, ma la prestazione resta extralarge.
7 FAZIO Sulle prime sbaglia qualche disimpegno non da lui, ma il resto della gara rasenta la perfezione.
7 KOLAROV Quando la Roma preme, il suo mancino non manca all'appello. Commette e poi subisce due falli nel recupero più che benedetti. Esperienza da (non) vendere.
7,5 MANCINI Ancora da mediano, ancora coi tempi giusti. Anche sotto porta, dove è sua la spizzata decisiva per il vantaggio. Ci prova anche direttamente con un'incornata a colpo sicuro che sibila sul palo.
7 VERETOUT Lotta, cade, si rialza, sempre correrà. Non è un robot, ma un guerriero sì. Jordan ancora on air.
8 ZANIOLO Un suo tiro diretto all'incrocio causa il corner da cui nasce il vantaggio. Poi si invertono le parti: Dzeko recupera il pallone, che un rimpallo manda sul suo sinistro e da lì in rete con un colpo da biliardo. Festeggia col bacio alla maglia sotto la Sud, che ricambia con un coro per il critico Capello. È solamente amore.
8 PASTORE Confermato al centro della trequarti, le prime due occasioni capitano sul suo destro: tiro di controbalzo e diagonale, a lato di poco. Poi aggiusta la mira, ma si fa ipnotizzare da Donnarumma. La condizione però cresce e si fa vedere anche nei ripiegamenti. Trova il gol ma è in fuorigioco e allora torna a dedicarsi alla rifinitura: da maestro. Forse la sua miglior gara da romanista.
6,5 PEROTTI Esordio stagionale da titolare, è l'unico cambio di Fonseca alla squadra di coppa. Col Flaco parla la stessa lingua, anche calcistica: in uno dei duetti di stampo tanguero regala al compagno un'occasione d'oro, poi rifiata.
6,5 ANTONUCCI È ancora lui il primo cambio offensivo. Fra tanti fini dicitori, fa l'attaccante designato alla lotta: non sfigura, marimedia un giallo.
6,5 CETIN In campo nel finale. All'esordio assoluto , in due minuti sfodera due interventi da applausi.
S.V. SANTON Regala la standing ovation a Zaniolo e chiude i varchi a destra.
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