La Roma che sarà: Barella ma solo vendendo
A Trigoria piace il ragazzo del Cagliari. Il club sardo chiede 50 milioni e lo vuole lo United. Per provarci sarebbe necessaria una cessione
El señor Monchi è stato chiaro. «Per fare mercato servono soldi, tutti voi sapete la nostra situazione economica». In pratica, una sentenza. E allora, alla luce di questo, si potrebbe pensare che il centrocampo della Roma questo è e questo rimarrà almeno fino a giugno. Che rimane l'ipotesi più probabile, sperando che nella seconda parte della stagione, si riveli per quelli che gli erano gli auspici, cioè un centrocampo tra i migliori in circolazione.
Tutto vero. A meno che non succeda qualcosa in uscita. Ovvero incassare tanto per reinvestire un po' meno di tanto. Perché a Trigoria un centrocampista che piace c'è. Si tratta di Nicolò Barella, ventuno anni ancora da compiere, nato e cresciuto con il Cagliari, l'identikit giusto per molte ragioni: è italiano, duttile tatticamente, mediano, intermedio, piedi di qualità, l'aggressività come marchio di fabbrica, giocatore sul quale la Roma ha messo li occhi addosso da almeno un anno. In più, elemento non secondario, il ragazzo come procuratore ha Alessandro Beltrami, l'agente che da anni gestisce Nainggolan, rapporti ottimi con il club giallorosso santificati recentemente con un nuovo prolungamento e adeguamento contrattuale garantito al belga che una ne fa e cento ne pensa.
Anche con il Cagliari i rapporti sono ottimi, ma il club sardo, parole del presidente Giulini, ha fissato un prezzo esagerato, «per meno di cinquanta milioni non si muove». Anche perché da Cagliari arrivano notizie che sul ragazzo ci sarebbe il forte interesse del Manchester United. Fosse così, se lo può scordare la Roma e qualsiasi altro club italiano. Cinquanta forse sono troppi, ma immaginare comunque che servano non meno di una trentina di milioni per garantirsi Barella, non è sbagliato. Come trovarli? Vendendo. De Rossi ha trentacinque anni, Nainggolan non intende muoversi, Gonalons è stato pagato cinque milioni e ora forse vale pure meno, Gerson non ha un mercato con numeri alti, Pellegrini ha una clausola e vuole rimanere, Florenzi neppure a parlarne. Non resta, insomma, che Kevin Strootman. L'olandese, non si fosse fatto male rimanendo in infermeria per due anni, probabilmente già sarebbe in Premier viste le abitudini romaniste. Ha rinnovato pure lui, ma certamente le sue prestazioni tutto sono meno che un successo con conseguente deprezzamento anche del suo cartellino. A noi, poi, risulta che non ha chiesto di andare via, ma questo può essere un dettaglio, considerando che qualcuno sostiene che sull'olandese ci sia l'interessamento del Liverpool, club che ha appena incassato 160 milioni per Coutinho, reinvestendo 84 (oh, 84) per il difensore Van Dick. Di fatto c'è che se il Liverpool si dovesse sul serio presentare, lo farebbe con un'offerta che spariglierebbe il piatto che, se accettata, garantirebbe alla società giallorossa il cash per andare a prendere subito Barella, United permettendo.
Strade alternative, per ora non ce ne sono. Si è parlato molto di un interesse romanista per il viola Badelj, in scadenza di contratto il prossimo trenta giugno, ma a Trigoria (e pure il procuratore del giocatore) hanno smentito. Potrebbe materializzarsi il polacco Krychowiak, centrocampista preso da Monchi al Siviglia, poi venduto a peso d'oro al Psg che lo ha smistato in prestito in Premier al West Bronwich Albion. Guadagna uno sproposito, anche in prestito non sembra il giocatore in grado di dare nuova brillantezza al centrocampo giallorosso.
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