Nuno Campos, l'espulsione di Kluivert non convince: "Cartellini strani"
Il secondo di Fonseca dopo la partita: "Il ragazzo era di spalle". E sulla prestazione: "I cambi obbligati incidono, ma noi dovevamo fare di più"
«I cambi forzati nel primo tempo e l'espulsione nel finale hanno complicato le cose: ci sono state delle difficoltà, anche perché abbiamo affrontato un avversario che si è chiuso bene». Nuno Campos, classe 1975, ieri ha sostituito Fonseca in panchina: la squalifica di Paulo ha fatto sì che il vice - la collaborazione risale agli albori delle rispettive carriere - ne facesse le veci. Purtroppo, però, non è arrivata la vittoria a Marassi. «Il nostro obiettivo non è avere la palla in modo sterile - le parole di Campos a Roma Tv -, bensì di creare occasioni da gol. Però stavolta ci è mancato l'ultimo passaggio e la scelta giusta a ridosso dell'area avversaria, che ci avrebbero permesso di andare a segno».
Il portoghese non cerca alibi, quindi: al di là delle assenze - quelle già previste e quelle sopraggiunte a gara in corso - la Roma avrebbe dovuto fare di più. Ma c'è qualcosa che non torna a Nuno: «I cartellini presi da Kluivert mi sembrano un po' strani: il ragazzo era di spalle, e io che ho giocato so che è difficile prendere un'ammonizione quando sei di spalle. Stiamo lavorando su questo aspetto, ma non vorrei aggiungere altro».
«Ko determinanti»
Certo è che ritrovarsi costretti a sostituire due calciatori nei primi 45' non può non condizionare la prestazione. A maggior ragione se Pastore è costretto a giocare fuori ruolo e Dzeko, reduce dalla doppia frattura allo zigomo, non avrebbe dovuto neanche essere in campo. Gli infortuni di Cristante e Kalinic, però, hanno fatto sì che le scelte fossero obbligate: «Kalinic ha preso una botta - spiega Nuno Campos - Cristante invece è tornato dalla Nazionale con un fastidio al pube, ma avevamo parlato con lui: si è allenato e ci ha detto che si sentiva bene».
Tra l'altro "el Flaco" ha fornito una buona prestazione secondo il vice di Fonseca: «Si è espresso bene a livello fisico. Tatticamente si è dovuto adattare a questa nuova posizione, ma è un giocatore che dà tutto per la squadra». Non è l'unico, del resto, e questo è l'aspetto che fa ben sperare Campos e Fonseca in vista del prosieguo della stagione: «Ognuno vuole dare il proprio meglio: se lo chiedessimo ai giocatori, tutti avrebbero voluto dare di più, ma non sempre è possibile. Lo stesso Florenzi veniva da un'influenza - ci tiene a ricordare Nuno Campos - Tutti stiamo cercando di migliorare sul piano fisico, stavolta ci è mancata incisività». Ma la crescita - come sempre quando si cambiano molti giocatori e lo staff tecnico - richiede tempo: «Stiamo costruendo un progetto e siamo sulla strada giusta, ma chiaramente i tanti cambi obbligati incidono».
Dopo una considerazione su Kolarov («È salito spesso, ma non sempre abbiamo fatto girare la palla nel modo giusto: tutti possono contribuire alla partita, non è mai questione di un singolo giocatore»), Campos si proietta verso il secondo step di questo tour de force: la sfida casalinga di Europa League con il Borussia Moenchengladbach. Una gara molto importante per continuare il cammino in vetta al girone, ma nella quale ci sarà da fare i conti (ancor più di prima) con gli uomini contati: «Per quanto riguarda le condizioni di Dzeko e Pastore, avremo qualche giorno per pensarci e valuteremo bene con Fonseca: sono certo che deciderà ciò che meglio per la Roma. Edin non era al 100%, ma anche stavolta ha dato il suo contributo».
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