Florenzi ritorna: a Marassi guiderà lui la squadra
Il terzino torna a disposizione per la Samp, contro cui ha esordito nel 2011. La sua duttilità è la chiave di volta per Fonseca, alle prese con tante assenze
Ritorno al futuro, a Marassi: nello stadio che ha visto Daniele De Rossi segnare la sua ultima rete in maglia giallorossa, Alessandro Florenzi (che dal numero 16 ha ereditato la fascia di Capitano) torna a disposizione di Paulo Fonseca. La forte sindrome influenzale che lo ha colpito la scorsa settimana, costringendolo a saltare le gare contro Wolfsberger e Cagliari, è stata smaltita, e il numero 24 è pronto a rientrare nell'undici titolare.
Un'ottima notizia per il tecnico portoghese, che nell'ultimo periodo ha dovuto fare i conti con una sequenza di infortuni senza eguali: il ritorno di Ale gli permette di avere un'alternativa in più per il reparto offensivo del suo 4-2-3-1. Con Spinazzola terzino destro titolare in Nazionale e un Kolarov di fatto inamovibile, il ventottenne di Vitinia può essere schierato sulla linea dei trequrtisti, largo a destra, con Zaniolo centrale e Justin Kluivert a sinistra. A meno che le condizioni di uno tra Perotti, Mkhitaryan o Ünder spingano Fonseca a fare scelte differenti, ma ad oggi è difficile ipotizzare che i tre, ai box da tempo, possano essere schierati dal primo minuto. Spazio quindi al Capitano, che già ai tempi di Rudi Garcia ha agito da ala (con ottimi risultati in termini realizzativi, peraltro). La sua duttilità è la chiave di volta per Paulo, che fin dal suo arrivo nella Capitale ha dimostrato di puntare molto sulla polivalenza dei giocatori a sua disposizione. Florenzi, si sa, è un jolly in grado di agire su tutta la fascia destra, ma ai tempi di Zeman fece anche la mezzala. Le sue qualità di dinamismo e interdizione ben si spostano con la notevole tecnica di base (che spesso gli ha permesso di segnare grandi gol), permettendogli di agire più o meno in qualsiasi zona del campo. E con la squadra falcidiata dagli infortuni, Fonseca fa affidamento su di lui per trainare una Roma che - salvo sorprese - dovrà fare a meno anche di un altro leader come Edin Dzeko.
La prima non si scorda mai
Indietro veloce al 22 maggio 2011: la Roma allenata da Montella affronta proprio la Sampdoria, ma all'Olimpico. Al 41' del secondo tempo l'Aeroplanino concede la standing ovation a Totti e fa entrare il ventenne Florenzi, alla prima in Serie A. È il Capitano della Primavera che di lì a pochi giorni disputerà, vincendole, i playoff di categoria. Per Alessandro è l'inizio e al tempo stesso il coronamento di un sogno, sul solco dei più esperti Francesco e Daniele. Mandato in prestito al Crotone (dove colleziona 37 presenze, segnando 11 gol), torna a casa nell'estate 2012. Ma la sua storia ha inizio quella sera di fine maggio: pochi minuti, ma sufficienti per sentire il sapore del calcio professionistico e soprattutto per indossare la maglia della squadra per cui ha sempre fatto il tifo.
Ecco perché quello di domenica prossima, per Florenzi, è davvero un nuovo inizio. La Sud, alla prima di campionato, gli ha dedicato un bellissimo striscione: «Avanti con la tradizione della fascia a un romano... Al fianco di Florenzi Capitano!». Un'incoronazione pubblica e un grande attestato di stima nei confronti di un calciatore che, al netto di qualche critica ricevuta negli ultimi anni, si è sempre speso in tutto e per tutto, senza tirarsi mai indietro, mettendoci la faccia e giocando anche in condizioni non ottimali. Contro la Samp che lo ha visto esordire (e a cui ha segnato una volta nel 2016), sarà lui a l'uomo in più. E lo sarà a prescindere dal ruolo in cui giocherà.
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