I precedenti di Massa con la Roma: quando "inventò" la moviola in campo
A Cagliari, ammise la prova tv. Valutò l’episodio, poi scrisse di non aver visto la manata. Ancora lui anche lo scorso anno a Napoli su Dzeko
Non è la prima volta che la Roma si trova scontenta dell'operato di Davide Massa, 38enne arbitro di Imperia, nella Can di A e B dall'estate del 2010. Il 6 aprile 2014 diresse Cagliari-Roma, gara trionfale per i giallorossi, che ben prima di domenica - e del clamoroso 2-2 della scorsa stagione, con un avversario in 9 - i sardi li hanno sempre sofferti. Non vinceva da 19 anni la Roma in casa dei rossoblù, da quando Fonseca era l'uruguagio Daniel (che segnò due volte), quel giorno ruppero la maledizione con una tripletta di Mattia Destro, l'unica nella Capitale. Sapeva che avrebbe saltato la partita successiva il centravanti ascolano, per somma di ammonizioni, si ritrovò tre giornate in più perché «al 33° minuto del primo tempo» «appoggiava da tergo la mano destra sulla spalla destra dell'antagonista [Davide Astori] ed in rapida successione, con un ampio ed energico movimento del braccio sinistro portato all'altezza della spalla, lo colpiva con una manata al capo».
Poi Destro si lascia cadere, Astori lo strattona, e si prende il giallo: dato che l'episodio è stato valutato dall'arbitro, mancava il presupposto più importante della prova tv, che interviene sugli episodi sfuggiti alla terna. Al comma 2.2, viene però specificato che l'utilizzo è concesso anche se cui la condotta violenta è rilevata solo in parte, o non rilevata del tutto. Cosa che Massa si è sbrigato a precisare, in ben due mail. Il comunicato del Giudice Sportivo riporta le sue parole: «Ho accordato un calcio di punizione diretto a favore del Cagliari per una trattenuta (normale fallo di gioco) commessa dal calciatore Destro ai danni di Astori. La successiva manata di Destro non è stata vista né da me né dai miei collaboratori».
E così finì il miglior Destro visto a Roma, l'unico andato in doppia cifra, 13 gol in 20 partite: ne aveva fatti 7 in 20 giorni, dopo quei 4 turni di stop tornò a segnare solamente l'anno dopo (sempre contro il Cagliari). «Siamo sconcertati e preoccupati per la deriva che la giustizia sportiva sta prendendo - dichiarò Baldissoni a Roma Tv - il fatto è stato valutato e sanzionato con un calcio di punizione assegnato al Cagliari. Per qualcuno però è stato valutato in maniera parziale ma siamo ancora al di fuori dell'applicazione della prova tv perché qui siamo di fronte all'introduzione della moviola [in campo]». A cui, nel 2014, pensava solamente Aldo Biscardi. Il 28 ottobre 2018, Napoli-Roma 1-1, c'era: a inizio gara sembrava non funzionare, dopo pochi minuti lo ripararono, ma l'arbitro non andò a guardarla quando Albiol spinse Dzeko, che cadde, si rialzò pensando al rigore, e prese un assurdo giallo per simulazione. Al Var c'era Di Bello, a valutare come ininfluente la spinta del difensore spagnolo lo stesso che due giorni fa ha considerato decisiva quella, davvero molto simile, di Kalinic.
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