La statistica: allo stadio siamo un terzo in più
Aumento del 30% rispetto allo scorso anno grazie al ritorno della Curva Sud e alle promozioni. Ma siamo ancora lontanissimi da condizioni accettabili
Un terzo in più rispetto all'anno scorso. Questo è il dato che risalta consultando le statistiche delle presenze allo stadio durante il girone di andata: gli spettatori della Roma all'Olimpico durante la prima metà del campionato sono aumentati del 30% rispetto al 2016-17. In media, quest'anno sono stati 37.727 a partita, contro i 28.910 dell'anno scorso, cioè circa 9mila in più. Numeri di certo non esaltanti, se comparati ai 72mila posti dell'Olimpico e ai fasti di un tempo, ma che sono comunque indice di una ripresa. Le statistiche sono fornite da stadiapostcards.com, un archivio online di tutte le presenze negli stadi italiani partita per partita, che utilizza i dati ufficiali della Lega e quelli pubblicati dai principali quotidiani. A rendere più significativo l'aumento di presenze all'Olimpico c'è un fatto: i dati ufficiali considerano sempre gli abbonati (circa 21mila) come presenti allo stadio. Mentre per buona parte della scorsa stagione alcune migliaia di abbonati non sono entrati per protestare contro l'installazione delle barriere al centro delle curve. Questo significa che la forbice tra le presenze di quest'anno e quelle dell'anno scorso è ancora più ampia.
I motivi dell'incremento
Veniamo a quelle che si possono individuare come le cause dell'incremento delle presenze. La prima, non quantificabile, è legata al ritorno della Curva Sud, avvenuto lo scorso 4 aprile e in seguito alla rimozione delle barriere. L'assenza della parte più calda dello stadio aveva infatti contribuito a ridurre anche l'affluenza negli altri settori. Altro fattore incisivo è stato quello degli avversari: alla fine del girone di andata dell'anno scorso la Roma aveva affrontato in casa Inter e Milan, quest'anno Inter, Napoli e Lazio. Una bella differenza. Sempre legato agli avversari è l'aumento dei tifosi in trasferta in tutta Italia in conseguenza del Protocollo di questa estate che, seppur leggermente, ha migliorato le modalità di acquisto dei biglietti. Un ulteriore motivo può essere individuato nel rinnovato entusiasmo che, almeno fino a dicembre, le prestazioni della squadra guidata da Eusebio Di Francesco hanno regalato ai tifosi. Infine, va citato il grande successo delle promozioni messe in atto dalla società per cercare di arginare la "desertificazione" dell'Olimpico.
Ma così non basta
È importante ribadire che la percentuale di riempimento dello stadio, per quanto in crescita rispetto all'anno scorso, ancora non può considerarsi soddisfacente. Guardando al resto d'Italia, si noterà che la media spettatori è passata dai 21.883 dell'anno scorso ai 24.601 di quest'anno. Un aumento trainato dal grande balzo dell'Inter (da 43mila a 58mila) e delle altre squadre le cui prestazioni hanno attirato più tifosi allo stadio, come Lazio (da 19mila a 26mila) e Napoli (da da 30mila a 46mila), ma anche Milan (da 41mila a 52mila) e Crotone (da 6mila a 10mila per via del ritorno in città). L'incremento degli spettatori è dunque legato a motivi prettamente di campo, in quanto in Serie A non sono stati inaugurati nuovi stadi. Un dato positivo, se guardiamo all'appeal del calcio italiano, ma preoccupante se consideriamo la possibilità dei tifosi di seguire la propria squadra senza barriere di qualsiasi tipo. I prezzi ingiustificati del pallone, la burocrazia asfissiante, i proveddimenti repressivi, la comodità della pay-tv e le condizioni ridicole dei nostri impianti sono ancora gli ostacoli principali al riempimento degli stadi.
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