Bergonzi su Bologna-Roma: "Non c'era il rigore di Kolarov, ok il gol di Dzeko"
L'ex arbitro analizzi gli episodi della partita del Dall'Ara: "Pairetto era posizionato male e può essere stato ingannato dalla caduta di Soriano"
Alla fine l'arbitraggio del signor Luca Pairetto della sezione di Torino, figlio d'arte (il padre Pierluigi è stato arbitro e poi designatore, coinvolto nello scandalo di Calciopoli), ha scontentato tutti. Insieme all'ex arbitro Mauro Bergonzi abbiamo analizzato gli episodi più discussi della partita del Dall'Ara: «Non entro nel merito della conduzione della gara da parte di Pairetto, ma con il linguaggio del corpo ha mostrato delle incertezze».
L'intervento di Kolarov su Soriano era da calcio di rigore?
«Il rigore non c'è perché il contatto è molto leggero e non può portare all'assegnazione di una massima punizione. In campo l'arbitro può essere tratto in inganno perché Soriano sembra davanti. Però Pairetto era posizionato male per poter analizzare correttamente l'episodio. Così è facile cadere nell'inganno di un giocatore che magari accentua anche la caduta. Si tratta di un'assegnazione molto generosa».
Perché non è intervenuto il Var?
«Nel momento in cui l'arbitro esprime con assoluta certezza la decisione di voler assegnare il rigore, il Var non può intervenire perché in caso di un contatto solo l'arbitro dal campo può avere la percezione dell'entità. Pairetto era sicuro di averlo visto ed è andato diretto sul dischetto. Sarebbe curioso capire cosa si sono detti in cuffia».
Non c'erano gli estremi per l'evidente errore?
«No, perché non è questo il caso. Dai replay si vede un contatto, seppur minimo. Magari la sala Var ha comunicato che un contatto c'è stato invitando l'arbitro ad andare al monitor ma la decisione finale spetta sempre a chi sta in campo. Il nuovo protocollo va proprio in questa direzione».
I bolognesi hanno protestato molto per la punizione che ha portato al gol di Dzeko.
«È un'azione un po' confusa. Pairetto con con i gesti sembra indicare un fallo di mano che in effetti pare non esserci. Poi per il resto l'azione è corretta perché la palla era ferma. Non si può parlare nemmeno di un posizionamento sbagliato del punto di battuta perché, anche se fosse avanti di un paio di metri, poi c'era tutto un campo da percorrere».
Eppure Sansone nel post partita ha parlato di sudditanza nei confronti di una big.
«Sono convinto che le proteste ci sono state perché questo episodio è arrivato oltre il novantesimo ed è stato decisivo. Se fosse successo a metà secondo tempo non avrebbe avuto la stessa eco. Sono polemiche sterili».
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