AS Roma

Roma, i precedenti contro i turchi: scazzottate e goleade

Il 10-1 all’Altay in Coppa delle Fiere. Con il Galatasaray nel 2002 finisce in rissa. Due anni dopo doppia sfida col Gaziantepspor

PUBBLICATO DA Lorenzo Latini
17 Settembre 2019 - 14:43

Cose turche, contro i turchi: incroci mai banali, tra gol a grappoli e qualche spintone di troppo. Per informazioni, chiedere a Giacomino Losi o a Francisco Govinho Lima: il brasiliano, essendo passato per la Turchia nel corso della sua carriera, sente evidentemente qualche parola di troppo da parte dei giocatori del Galatasaray il 13 marzo 2002. All'Olimpico la gara di Champions si è appena chiusa sull'1-1 (reti di Umit Karan e Cafu), quando all'imbocco degli spogliatoi si scatena un parapiglia: volano spintoni e schiaffi, con il capannello che si fa via via più ricco. Intervengono persino le forze dell'ordine, oltre ai tecnici Capello e Lucescu. Alla fine è la Roma a rimediare la stangata: un turno di squalifica a Batistuta e Capello, addirittura tre a Totti e Lima: per i turchi, invece, nessuna sanzione. All'andata, in terra turca, li avevamo raggiunti all'ultimo respiro grazie al gol in rovesciata di Emerson: i due pareggi però compromettono il nostro cammino in Europa.

Con i giallorossi di Istanbul c'è anche un altro precedente, risalente alla Coppa Uefa 1992-93. Anche in quell'occasione atmosfera surriscaldata, con Comi che accusa i turchi di essere «fallosi, tignosi e rissosi». Tanto da restare in dieci prima dell'intervallo per il rosso a Ugur, poi riequilibrato dall'espulsione di Carboni. Vinciamo l'andata 3-1 con la doppietta di Aldair e il gol di Muzzi: il ko per 3-2 del ritorno è indolore e la Roma di Boskov accede ai quarti di finale.

Dieci gol e tutti a casa

Il 7 novembre 1962 la Roma - che tredici mesi prima ha vinto la Coppa delle Fiere - ci riprova e parte con l'Altay Izmir: la vittoria per 3-2 dell'andata è un buon punto di partenza, ma al Flaminio va in scena un vero e proprio festival. Finisce 10-1 per noi: Manfredini ne fa quattro, Lojacono tre, doppietta di Jonsson e gol di Angelillo. Si tratta della vittoria con maggiore scarto nella storia giallorossa, che eguaglia un 9-0 rifilato in campionato alla Cremonese nel 1929-30. Purtroppo, però, il cammino di Losi e compagni (che proprio in quel periodo veniva ignorato dal Ct dell'Italia "Mondino" Fabbri) si interrompe in semifinale contro il Valencia.

Otto anni più tardi, è la Coppa delle Coppe a mettere di fronte alla Roma una squadra turca, stavolta di Smirne: si tratta del Göztepe, anche questa giallorossa. All'andata all'Olimpico gli avversari fanno le barricate, ma sono costretti a capitolare sotto i colpi di Landini, autore di una doppietta. Forti del 2-0 maturato a Roma, il 18 marzo 1970 basta lo 0-0 per ottenere l'accesso alla semifinale. Turno che si rivelerà drammatico (sportivamente parlando, s'intende) per noi: dopo tre gare finite in parità con il Gornik Zabrze, si ricorre al sorteggio tramite monetina per stabilire chi potrà giocarsi la Coppa. Fortuna che spetta ai polacchi, con il Corriere dello Sport che all'indomani titola: «Solo la sorte li ha piegati», elogiando la prestazione dei ragazzi di Herrera (senza Cordova, Cappelli e Franzot).

L'ultimo incrocio risale ai sedicesimi di finale della Coppa Uefa 2003-04, avversario il Gaziantepspor: in Turchia una Roma rimaneggiata (Capello schiera praticamente metà squadra titolare) perde 1-0, ma resta in corsa. E al ritorno ribalta il risultato già nel primo tempo: apre Emerson, raddoppia Cassano. Si va agli ottavi. Occhio dunque, perché la storia insegna che i turchi - soprattutto in casa - vendono cara la pelle, sempre.

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