Roma-Real e la storia delle sfide di presentazione all'Olimpico
Domani si torna all’Olimpico e Fonseca potrà conoscere i suoi nuovi tifosi. Dai Kashima Antlers all’Iran: un’usanza ripresa dai giallorossi nel 2012
Non sarà una presentazione vera e propria, eppure Roma-Real Madrid segnerà a tutti gli effetti il ritorno del pubblico giallorosso sugli spalti dell'Olimpico. Un appuntamento che vedrà diverse migliaia di romanisti prender posto sugli amati gradoni per spingere la Roma al successo nonostante la posta in palio, ovvero la Mabel Green Cup. Abbiamo ricordato alcuni giorni or sono la famosa presentazione dell'Olimpico della formazione capace di centrare il terzo titolo della nostra storia, il Roma-Boca dell'estate 2001 che vide un Olimpico a dir poco gremito incitare i propri beniamini e tifare una maglia impreziosita dal tricolore sul petto.
Nella stagione successiva, precisamente il 24 agosto del 2002, furono i giapponesi del Kashima Antlers i protagonisti indiretti della passerella giallorossa. Un netto 6-0 deciso dalle reti di Candela, Montella (doppietta), Cassano, Zebina e di un commosso Bombardini che, inoltre, vide il ritorno da avversario di Toninho Cerezo. L'allora tecnico dei giapponesi fu accolto dal boato della Curva Sud, momenti di pura emozione che culminarono nelle parole del post-partita del brasiliano: «Ho messo la maglia di Totti, volevo fare una cosa carina e penso sia riuscita. Sono felice perché ricordo la mia amicizia con la città, Roma è bellissima». Oltre 67mila spettatori presero parte al match contro il Kashima Antlers, poco meno di 60mila invece quelli presenti il 25 agosto del 2003 nel 2-2 contro il Betis Siviglia. Passata in doppio svantaggio a causa delle reti dell'ex Assuncao e di Capi, la Roma riuscì a riequilibrare il risultato negli ultimi minuti grazie ad Emerson e Cassano.
Diversa, almeno a livello di emozioni, la sfida andata in scena il 29 agosto del 2004. Una stagione che aveva preso il via tra l'entusiasmo cittadino che, a causa di molteplici fattori, fu caratterizzata da delusioni sportive. Il match contro l'Iran terminato sul risultato di 5-3, con reti di Cassano e Mexes e la tripletta di Totti, porterà molti a rievocare il commosso abbraccio del pubblico romanista nei confronti del tecnico Cesare Prandelli che, in precedenza, aveva rassegnato le dimissioni per dei gravi problemi familiari. Dall'Iran all'Al Ain, avversario nella presentazione del 24 agosto 2005 davanti a "soli" 30mila spettatori paganti. Una sfida terminata sul risultato di 2-0 grazie alle reti di Montella e Taddei, caratterizzata dalla contestazione nei confronti di Antonio Cassano e soprattutto dai diversi messaggi nei confronti di Luisa Petrucci. «Tanti figli di un'unica Curva e una sola madre: Luisa non mollare», il telo esposto in Tribuna Tevere mentre dal muretto dei Boys campeggiava un: «Hai fatto la storia della Curva Sud ed oggi dalla tua Curva un coro si alzerà: Luisa non mollare, tu sei una grande ultrà».
Assente per diversi anni, la presentazione della squadra agli occhi del suo pubblico tornò in voga nel luglio del 2012 grazie all'Open Day. Un allenamento tra le mura amiche dell'Olimpico davanti ad oltre 15mila spettatori accorsi per salutare gli allora uomini di Zeman prima della partenza per la tournée americana.«Un secondo posto non placa la fame di vittoria, tutti insieme prendiamoci la gloria», questo lo striscione di benvenuto esposto dalla Curva Sud il 19 agosto del 2014 in occasione della sfida contro i turchi del Fenerbahce. Circa 36mila spettatori per una pirotecnica sfida che vide la Roma passare in vantaggio con Totti, gli ospiti ribaltare il risultato grazie ad Alves, Kuyt e Sow e la doppietta nei minuti finali di Destro a sancire il definitivo 3-3.
L'ultima vera e propria partita di presentazione è invece datata 14 agosto 2015, avversari gli spagnoli del Siviglia. Circa 33mila presenti accorsi per assistere alla rete di Salah, alla doppietta del nuovo arrivato Dzeko e ad un 6-4 finale ricco di spunti positivi ma con lo spettro di una problematica che si sarebbe palesata con forza nei giorni successivi. Roma-Siviglia fu infatti il primo passo del periodo caratterizzato dalle barriere nel cuore pulsante del tifo, una sorta di presentazione che di lì a poco vide migliaia di romanisti rinunciare all'Olimpico per protestare e difendere il proprio modo di vivere la partita e la Roma.
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