Diawara al centro del gioco, aspettando anche Veretout
Il guineano sta entrando nel vivo delle dinamiche di Fonseca. Il francese deve ancora esordire in partita: probabile debutto il 31 a Perugia
Le squadre umbre per farlo sentire al centro. In ogni senso. Amadou Diawara ha esordito in giallorosso nel test contro il Gubbio, è sceso nuovamente in campo con la Ternana e si prepara a chiudere il primo trittico di amichevoli con il Perugia. Una settimana per rimettersi al passo con i compagni, a Trigoria con circa due settimane d'anticipo rispetto al neo-acquisto proveniente dal Napoli.
Diawara è stato impegnato nella Coppa d'Africa con la sua Guinea fino al 7 luglio, ma ha rinunciato a buona parte delle vacanze alle quali avrebbe avuto diritto per presentarsi a Roma già il 20. E gli sono bastate poche ore per entrare nel vivo del gioco di Fonseca, piazzato lì nel mezzo per la prima volta proprio in contemporanea alla partenza verso l'altro emisfero di chi in quel ruolo lo ha preceduto per diciotto anni. Un'eredità non semplice da sostenere, quella di Daniele De Rossi. Per chiunque.
Eppure Amadou è arrivato nella Capitale senza timori reverenziali, con il piglio giusto di chi vuole mettersi subito a disposizione del nuovo tecnico e dei nuovi compagni. A prescindere dal valore degli avversari affrontati in questa sua prima settimana da romanista, il guineano ha giostrato bene, soprattutto al debutto con il Gubbio, quando ha disputato il primo tempo dell'amichevole toccando un'infinità di palloni, cercando (spesso riuscendoci) di "pulirli" e distribuirli, da regista navigato.
«Si è allenato soltanto alcuni giorni con noi - ha spiegato al termine del test l'allenatore portoghese - Abbiamo cercato di spiegargli quello che deve fare. La sua prima partita è stata soddisfacente, ma abbiamo molte cose da migliorare nel suo modo di giocare. La prima risposta è stata soddisfacente». Un po' meno preciso nel primo scampolo di gara con la Ternana, quando però si è preso la responsabilità di lanciare i compagni negli spazi, verticalizzare, cucire il gioco. In poche parole, di fare il regista a tutto tondo, ma senza disdegnare i compiti di copertura.
Ha soltanto ventidue anni e quindi fisiologicamente può contare su ampi margini di miglioramento, soprattutto dopo le due stagioni in chiaroscuro sotto il Vesuvio che hanno un po' fatto perdere di vista quel talento messo in luce con la maglia del Bologna in maniera così prepotente. Tanto da catturare già durante l'esperienza al Dall'Ara l'attenzione dei dirigenti giallorossi. A Roma lo segue come un'ombra il cugino, con lui alle visite mediche, il giorno della presentazione e persino sugli spalti di Trigoria.
Ma è Fonseca il suo vero "sponsor": lo ha chiesto a Petrachi, chiamato durante la trattativa, voluto. E ora se lo coccola, anche pungolandolo se necessario. A lui e all'altro nuovo arrivo Veretout saranno affidate le chiavi del reparto nevralgico. Anche il francese è stato convinto dalla telefonata del tecnico a scegliere la Roma. Arrivato nello stesso giorno di Diawara, l'ex viola deve ancora esordire in partita e finora si è dedicato soltanto al lavoro (duro) dell'ultima settimana di preparazione, che anche il tecnico ha rivelato essere quella nella quale «il lavoro fisico sarebbe pesato di più sulle gambe». Ma nell'amichevole del Curi con il Perugia anche Veretout dovrebbe rientrare fra i convocati, forse dando il cambio proprio a Diawara nel corso del match. Il centrocampo della Roma che verrà si va delineando. I nuovi scalpitano.
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