Un mese da incubo: e venne il giorno dell'addio di Totti
Alle 14 la conferenza di addio del Dieci alla Roma. I motivi della sua scelta spiegati al Coni: modera Condò Dopo trent’anni finisce un’era, nell’anniversario del titolo
Da oggi in poi il 17 giugno sarà ricordato non soltanto come il giorno dell'immensa gioia, ma anche come quello del grande strappo. Francesco Totti spiegherà a partire dalle 14 (e c'è da ritenere che non sarà una spiegazione breve) i motivi che lo porteranno a dare addio dopo tre decadi alla Roma. Lo farà esattamente a diciotto anni di distanza da quello che è stato il più grande trionfo, suo e del club. E a pochi metri dal luogo in cui quel trionfo è stato vissuto. Poi da domani partirà in vacanza con la famiglia. Già la scelta logistica è simbolica: la conferenza stampa del Dieci sarà ospitata dal Coni, come anticipato dal numero uno del comitato olimpico Malagò. A moderarla ci sarà Paolo Condò, autore del best seller che ha raccolto le confessioni di Totti, tradotto in mezzo mondo. A trasmettere le immagini Sky, ma anche Raidue in chiaro, tanto per dare l'idea della portata mediatica dell'evento.
La conferma è arrivata ieri nel primo pomeriggio, tramite un tweet dell'ex Capitano. Quasi a voler rimarcare una lontananza da Trigoria che con il trascorrere delle ore è diventata sempre più evidente. All'attesissimo incontro con la stampa non parteciperanno esponenti della Roma, il proscenio sarà tutto di Totti, che nell'organizzazione è stato coadiuvato da Silvia Blasi, sorella della moglie Ilary. Tutto in famiglia. Ma non quella che lo ha cresciuto calcisticamente. D'altra parte da domani Francesco sarà un uomo libero da vincoli contrattuali dalla società della quale ha vestito i colori per un trentennio pieno.
Eppure i dirigenti con cui ha condiviso questi due anni dietro la scrivania hanno provato a convincerlo fino all'ultimo giorno. «Ripensaci» e «Prenditi il tempo che ti occorre» sono state le due espressioni più reiterate. L'ad Fienga ha mantenuto contatti costanti con lui per scongiurare un'altra bufera, dopo quella di appena un mese fa, scoppiata per la decisione - in quell'occasione societaria - di interrompere il legame con De Rossi. La stessa intervista rilasciata tre giorni fa ai canali ufficiali del club dal presidente Pallotta andava in quella direzione. Niente da fare. Totti ha deciso: il suo futuro sarà lontano da Trigoria. L'offerta di ricoprire il ruolo di direttore tecnico che è stata resa pubblica qualche giorno fa, ma è sul tavolo del Dieci da diverso tempo, evidentemente non lo ha convinto. La stessa assenza al meeting di Londra durante il quale è stato ufficializzato l'ingaggio del nuovo tecnico Fonseca è stato interpretato come un segnale di strade divergenti.
Totti è stato interpellato durante il lungo e faticoso casting intrapreso dalla Roma alla ricerca dell'allenatore per la prossima stagione. Come era stato decisivo nel ritorno a Trigoria di Ranieri, così ha cercato di esserlo anche nella ricostruzione del futuro, spendendosi in prima persona per cercare di convincere Conte, poi proponendo i nomi di Mihajlovic e Gattuso. Alla fine il prescelto è stato il portoghese, ma i motivi del clamoroso divorzio, più che sugli indirizzi della panchina, sono da ricercare altrove. Per esempio nel rapporto mai decollato e anzi spesso sull'orlo della crisi con Franco Baldini, consulente di fiducia del presidente, giudicato un'ombra troppo ingombrante. Chi conosce le dinamiche che hanno spinto Totti a decidere di parlare pubblicamente, è pronto a scommettere che sarà l'uomo con base a Londra il bersaglio principale delle parole più attese dell'estate. Quelle che daranno un altro senso al 17 giugno.
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