Panchina Roma: De Zerbi favorito su Fonseca, aspettando il futuro di Sarri
Oggi l’incontro con l'allenatore neroverde, che al momento sembra avanzare rispetto al portoghese. A Trigoria si tiene d'occhio sempre anche l'allenatore dei blues
Mentre poco alla volta si va componendo il puzzle delle panchine della Serie A, quella della Roma resta ancora vacante. Anche se quella che comincia oggi sarà la settimana decisiva. In corsa sembrano rimasti due nomi: Roberto De Zerbi e Paulo Fonseca. L'italiano in questo momento appare favorito. Oggi è previsto l'incontro con i dirigenti giallorossi, con i quali i contatti si sono intensificati a partire dallo scorso fine settimana. Il tecnico del Sassuolo è allettato dall'ipotesi di fare il grande salto, anche se ha un contratto che lo lega al club di Squinzi fino al 2020 (a un milione a stagione). L'eventuale ingaggio dovrebbe dunque necessariamente passare attraverso un accordo con la sua attuale società. Questione ritenuta non insormontabile, a fronte della prospettiva di poter costruire la squadra del domani con un allenatore che risponde ai parametri richiesti a Trigoria.
Di De Zerbi viene apprezzata innanzitutto la qualità del gioco, sempre propositivo nel corso della sua giovane carriera anche senza avere a disposizione nomi altisonanti. Rispetto al portoghese poi, pur essendo appena quarantenne (giovedì il compleanno), vanta già una discreta esperienza in Serie A, fra la panchina neroverde e quelle di Benevento e Palermo. A Sassuolo ha dimostrato di saper lavorare bene con i giovani, tendenza che sembra sposarsi con la linea di mercato in procinto di essere adottata dalla Roma in estate. La rosa sarà svecchiata e al momento i punti fermi sui quali ricostruire il gruppo del prossimo anno sono proprio quelli che costituiscono il nucleo "verde": Zaniolo, Cristante, Pellegrini, Kluivert, oltre ai due "più stagionati" El Shaarawy e Florenzi. Giocatori veloci, dinamici, duttili tatticamente, che possono fare al caso del tecnico italiano.
Resta comunque in piedi l'ipotesi Fonseca. L'allenatore dello Shakhtar che nelle ultime tre stagioni ha centrato la doppietta campionato-coppa, piace a Trigoria e non poco. Rispetto all'italiano ha un profilo più elevato - soprattutto per esperienza internazionale - ma potrebbe pagare lo scotto dell'ambientamento in un campionato che non conosce e con una lingua che non mastica. Anche lui è comunque legato all'attuale club da un altro anno di contratto, ma di recente il patron Achmetov ha dichiarato che rispetto al passato, la società che presiede non farà più barricate in caso di scelte differenti da parte dei propri tesserati. Tradotto: Fonseca può liberarsi dal vincolo. Con lui gli emissari della Roma hanno in programma un incontro a metà della settimana appena cominciata, fra mercoledì e giovedì, probabilmente in Portogallo, dove l'allenatore sta trascorrendo le sue vacanze.
La terza opzione - molto più defilata rispetto alle prime due - è tutta da decifrare. Non è un mistero che l'identikit preferito da Franco Baldini corrisponda al nome di Maurizio Sarri. E non da adesso. Ma il fresco vincitore dell'Europa League sta aspettando una chiamata della Juventus, ormai vicinissima. I bianconeri tengono calde le piste che portano a Guardiola e Pochettino: se dovessero convincere uno dei due, lasciarebbero decadere i discorsi già intrapresi con l'allenatore del Chelsea. In quel caso la Roma potrebbe ancora inserirsi, visti anche i rapporti tutt'altro che idilliaci fra il tecnico italiano e la plenipotenziaria dei Blues, Marina Granovskaia, che gli ha di fatto dato il benservito nonostante i risultati raggiunti. Sarri vuole rientrare in Italia e si sta già preparando a lasciare Londra. Anche se probabilmente in direzione Torino.
La lista dei papabili a occupare la panchina giallorossa sembra ridotta a una corsa a due, dopo il gran rifiuto di Conte e gli abboccamenti con Gasperini non andati a buon fine. È di ieri la rivelazione di Percassi su un accordo già raggiunto molto prima di essere annunciato ufficialmente. Quando il tecnico ammiccava ancora verso Trigoria. Poco praticabile la strada che porta a Gattuso, attratto da un'esperienza all'estero, molto meno da ingarbugliate situazioni societarie come quelle che sarebbe convinto di trovare a Roma. Scartato per ragioni ambientali Mihajlovic, che pure avrebbe avuto due corsie preferenziali (con il prossimo ds Petrachi come con Totti). Giampaolo, ormai vicino al Milan, è considerato un ottimo tecnico ma non in grado di accendere entusiasmi. Chissà se ci riusciranno De Zerbi o Fonseca.
© RIPRODUZIONE RISERVATA