Chiunque meno che lui!
Quello che bisogna sempre e comunque dire di Mancini è che se ce l’ha fatta lui può farcela chiunque, che è un provocatore nato e che gli manca tutto per essere considerato un grande difensore. Soprattutto la maglia a strisce verticali…

(GETTY IMAGES)
Gianluca Mancini, che Dio ce ne scampi e liberi. Non ha il carattere giocherellone di Montero, non ha l’entrata pulita di Materazzi, il sorrisone buono di Chiellini e, diciamolo, la solare personalità di Bonucci. A voler essere puntigliosi gli manca, oltre a quello del gol, anche il senso del rispetto di Acerbi... uno sempre molto puntuale nel chiedere scusa, il giorno dopo avergli mostrato il dito medio, con le tifoserie avversarie. Quelli campioni, lui il classico bullo da spedire in presidenza. Apatico, mai partecipe e con quella grottesca soglia di resistenza al dolore che lo porta, troppo spesso, ad alzare inaspettatamente bandiera bianca. Uno sempre fuori tempo che arriva dopo l’avversario ma prima del pallone: insomma, uno che non arriva mai. Pessimo nel gioco aereo, affatto duttile tatticamente, temperamento sgasato e indole fiacca, schiva e assoluto menefreghista nel voltare, costantemente, le spalle al compagno in difficoltà.
Ancora: piede di marmo, cuore di legno e “Testa buona solo per tenere il cappello” come avrebbe detto qualcuno. Qualcuno, invece, dovrebbe spiegarci cosa ci fa ancora al centro della difesa della ROMA uno così. Uno così che infatti, ottima scelta di Luciano Spalletti, è ai margini della nazionale dove invece, quelli sì, trovano spazio solamente grandi campioni. E chi se ne frega se non hai mai fatto una entrata realmente cattiva, che in questa stagione ha la media di soli 1.40 falli a partita, che sa giocare nella difesa a tre così come in quella a quattro, che sa fare il centrale o – pure se detesto questa parola – il braccetto, se con Fonseca ha avuto un ottimo rendimento anche a centrocampo, se i compagni lo adorano, se spesso dal suo piede nascono ottime occasioni e reti importanti, se sa fare gol e se il suo modo di stare in campo riporta al calcio autentico degli anni ottanta... già, chi se ne frega.
Quello che bisogna sempre e comunque dire di Gianluca Mancini è che se ce l’ha fatta lui può farcela chiunque, che è un provocatore nato e che gli manca tutto per essere considerato un grande difensore. Soprattutto la maglia a strisce verticali…
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