La Roma da Francesco
Ieri mattina una delegazione del club in Basilica, per l’ultimo saluto a Bergoglio, morto lunedì scorso. Presenti per la squadra: Pellegrini, Mancini, Cristante e i tre argentini

(Credits: Divisione Produzione Fotografica del Vaticano)
Nella frenesia di un calcio che, seguendo i tempi moderni, viaggia a mille all’ora, a poche ore dalla fondamentale trasferta di San Siro dalla quale dipenderà gran parte della rincorsa europea romanista, è bello pensare che la Roma sia riuscita a ritagliare qualche ora per recarsi da Trigoria a San Pietro, per un ultimo saluto a Papa Francesco.
D’altronde, il legame profondo tra il pontefice e la città eterna, della quale la Roma porta nome, colori e simbolo, non lo scopriamo di certo in questo momento ma, proprio in virtù di questo filo rosso che lega le due cose più sacre di Roma, un omaggio a Jorge Mario Bergoglio era dovuto quanto naturale. Così, nella mattinata di ieri, una delegazione della società è partita con il pullman della squadra dal Fulvio Bernardini, varcando le soglie dello stato Vaticano per entrare nella Basilica di San Pietro che, ormai ininterrottamente e da giorni accoglie centinaia di migliaia di pellegrini provenienti da ogni angolo del pianeta.
Presenti per la dirigenza il ds Florent Ghisolfi e il segretario generale Maurizio Lombardo, oltre al team manager Simone Ricchio, l’ufficio stampa Gianni Castaldi e Vito Scala. In prima fila, ovviamente, il tecnico (e prossimo consigliere) Claudio Ranieri, mentre per quanto riguarda la squadra sono stati scelti i tre capitani (Lorenzo Pellegrini, Gianluca Mancini e Bryan Cristante) e i tre argentini (Paulo Dybala, Leandro Paredes e Matias Soulé), connazionali del defunto Bergoglio.
Qualche minuto di silenzio e riflessione, proprio davanti alla salma di Papa Francesco, per la delegazione dell’AS Roma al completo, poi via di nuovo verso Trigoria, per continuare a fare il lavoro più bello del mondo, nel posto più bello del mondo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA