Europa, una mission possible
Il quarto posto è a tre punti, il quinto a due. Nonostante il calendario, l’imperativo adesso è provarci

(GETTY IMAGES)
All-in nelle ultime cinque giornate: è ciò che è costretta a fare la Roma, settima con 57 punti dopo aver dato vita a una rincorsa incredibile sulle dirette concorrenti per un piazzamento in Europa. Piazzamento che è stato reso ancor più complicato dalla finale di Coppa Italia tra Bologna e Milan che - sulla base della classifica finale del campionato - potrebbe togliere un posto in Europa League. Ad oggi, i giallorossi sono fuori da qualsiasi competizione continentale, ma il ko della Juventus a Parma mercoledì ha ridato speranze agli uomini di Ranieri. Il quarto posto, attualmente occupato dal Bologna, dista soltanto 3 punti, e i rossoblù in queste ultime giornate sono attesi dalle sfide contro Udinese, Juventus, Milan, Fiorentina e Genoa: calendario non esattamente agevole, all’interno del quale si inserisce anche la finale di Coppa Italia in programma il 14 maggio, quindi tra la terzultima e la penultima di campionato. Soltanto 2 punti ci separano invece da Juventus e Lazio, che peraltro si affronteranno all’Olimpico nel weekend dell’11 maggio, quando noi faremo visita all’Atalanta.
Insomma, ad oggi quarto e quinto posto distano soltanto un punto l’uno dall’altro; perciò, se è lecito credere in un piazzamento in Europa League, lo è altrettanto sperare in un miracolo che si chiama Champions. Un miracolo che, per la cronaca, a Trigoria manca dal 2017-18, ultimo anno in cui ci siamo qualificati per la coppa dalle grandi orecchie. Ma la qualificazione è possibile soltanto nel caso in cui i giallorossi infilassero un altro filotto, simile a quello realizzato prima dei pareggi con Juventus e Lazio. Certo, gli avversari stavolta sono di ben altro spessore e, se gli scontri diretti con Fiorentina e Milan all’Olimpico sono assolutamente alla nostra portata, più complesse appaiono le due trasferte in Lombardia: quella imminente, domenica a San Siro contro l’Inter, e quella già citata contro l’Atalanta, in programma l’11 maggio. Si chiude il campionato a Torino, contro i granata, il 25: non un big-match nel vero senso della parola, ma sicuramente una sfida che si preannuncia comunque impegnativa. Una serie di cinque vittorie è sì difficile, ma è anche vero che un eventuale successo domenica pomeriggio a Milano potrebbe cambiare le carte in tavola, perché infonderebbe autostima e coraggio a Mancini e compagni. Non solo: tutte le dirette rivali sono attese da sfide sulla carta semplici (Udinese-Bologna, Juventus-Monza, Lazio-Parma, Fiorentina-Empoli e Venezia-Milan il programma della domenica), perciò è concreto il rischio di rimanere indietro in caso di mancato successo.
È un all-in e, proprio come nel poker, il rischio di ritrovarsi con un pugno di mosche in mano è alto; ma c’è anche la possibilità, per quanto assai complicata, di andare a prendersi tutta “la posta”. In questo senso, molto dipenderà dalle due sfide imminenti: quella con l’Inter e, a seguire, quella con la Fiorentina; a seconda di come andranno le cose, si potrà ragionare sui traguardi veramente alla portata. In ogni caso, l’imperativo per queste ultime cinque finali è sempre lo stesso: crederci e provarci. E possibilmente vincere. Solo ragionando di partita in partita si può pensare di compiere quella che, fino a quattro mesi fa, sembrava una Mission Impossible. Ranieri, però, l’ha resa possibile.
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