VIDEO - Candela: "Il lavoro di Ranieri è straordinario. La Roma è da 4º o 5º posto"
L'ex giocatore romanista a Radio Serie A: "I giallorossi possono giocarsela con tutti. Essermene andato dalla Capitale è forse uno dei miei pochi rimpianti"

(GETTY IMAGES)

Vincent Candela è tornato a parlare ai microfoni di Radio Serie A del suo addio alla Roma e dell'operato di Claudio Ranieri. Ecco le sue dichiarazioni.
Sull'arrivo alla Roma?
"Fu una decisione difficile da prendere. Avevo due squadre importanti in Francia che mi cercavano, il Marsiglia e il Paris Saint-Germain. Poi però, c'era la Roma che giocava nel campionato più bello del mondo per me, quindi senza esitare sono andato lì".
Su Totti?
"La prima cosa che mi ha colpito di lui è la velocità di pensiero. La palla non era neanche arrivata e lui sapeva già dove metterla, anche quando nessuno se l'aspettava. O anche quando gli passavi la palla un po' sporca e lui sapeva renderla pulita. È proprio intelligenza calcistica ".
Sullo Scudetto del 2001?
"Penso avessimo la consapevolezza di essere forti, perché spesso siamo andati sotto di un gol in tante partite anche se sapevamo comunque che poi quelle partite le avremmo vinte. L'ultima, che secondo me è stata anche decisiva, è il 2-0 a Torino contro la Juve dopo 5 minuti: lì non abbiamo mollato, siamo rimasti in campo senza perdere la testa finendo sul 2-2 che era molto importante per noi. Eravamo un gruppo spettacolare, c'erano i titolari e quella panchina che era al nostro servizio e viceversa, sia in campo che fuori".
Sull'ambiente a Roma?
"Non ho mai pensato che abbia condizionato le nostre vittorie. Anzi, ho sempre pensato che fosse bellissimo, avere 80.000 persone allo stadio è meraviglioso. Certo, qualche fischio ogni tanto arrivava, ma questo fa parte del calcio e a me piaceva anche quello, perché qualche tirata d'orecchie fa sempre bene. Tanti giocatori erano andati via, come Batistuta. Avremmo potuto vincere di più ma c'erano anche tante squadre forti e un gruppo meno perfetto rispetto all'anno prima".
Che cosa pensi del tuo addio? Lasciare Roma non deve essere stato semplice.
"No, perché erano passati quasi nove anni e Roma mi aveva dato tanto. Ma credevo che fosse il momento di andare: decisi dunque con Baldini, a dicembre, di lasciare il mio stipendio e di andarmene gratis fuori dall'Italia. Forse avrei dovuto pensarci di più... È uno dei miei pochi rimpianti. Io sono tutto o niente e in quel momento ho deciso di andarmene".
Sull'operato di Claudio Ranieri?
"Da quando è arrivato ha fatto quasi un filotto. Stiamo lottando per le competizioni europee. Non dico che prima la squadra stesse per retrocedere ma quasi. Non credo ai miracoli e alla fortuna, questa squadra non è da scudetto, ma è da quarto o quinto posto e se la può giocare con tutti".
Sul rendimento di Angeliño?
"Ranieri ha fatto un lavoro straordinario, però ripeto che non è un miracolo. La squadra c'è, ci sono giocatori interessanti come Angeliño, che mi piace perché tecnicamente è bravo, va a cercare il dribbling, il cross giusto, non ha paura di prendersi il rischio. Quest'anno è esploso, ha fatto tanti gol e tanti assist, è molto veloce ed è veramente importante per la Roma".
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