Dall'Inter al Torino, ecco il rush finale: ci giochiamo il futuro in 5 partite
Nerazzurri e Dea fuori, Milan e Viola in casa. Poi si chiude coi granata. Ma va invertito il trend con le grandi

(GETTY IMAGES)
Quindici punti in palio e l’obiettivo di qualificarsi in Europa per la prossima stagione: il finale di stagione della Roma sarà infuocato, ma è comunque un successo, se si tiene conto di quella che era la situazione soltanto quattro mesi fa, quando si contavano le lunghezze di distacco dal terzultimo posto. Adesso Mancini e compagni, grazie all’ottimo lavoro di Ranieri, hanno l’opportunità di raggiungere una competizione continentale: la Champions appare obiettivamente assai complicata, ma Europa League e Conference sono alla portata dei giallorossi.
Che però devono fare i conti con un calendario molto complesso: archiviata con un successo la sfida col Verona, ora all’orizzonte ci sono quattro big da affrontare. Si parte con l’Inter, ferita dal ko last-minute col Bologna e agganciata in vetta dal Napoli. Sabato pomeriggio a San Siro la Roma cercherà di invertire un trend che contro i nerazzurri negli ultimi anni è stato negativo (una sola vittoria dal 2018 in poi), purtroppo in linea con il rendimento avuto in generale contro le big negli ultimi sei anni circa. A seguire sarà la volta della Fiorentina (il 4 maggio all’Olimpico): insieme all’Inter, l’unica altra squadra ancora in corsa in Europa, che sfiderà i giallorossi proprio nel mezzo della doppia sfida contro il Betis. Sembra passata una vita da quell’umiliante 5-1 rimediato al Franchi il 27 ottobre scorso, e la speranza è che i giallorossi possano in qualche modo vendicarsi. L’11 maggio andremo a Bergamo per sfidare l’Atalanta: all’Atleti Azzurri d’Italia non vinciamo dal 2021 (4-1 con Mourinho in panchina), e nelle due stagioni scorse abbiamo lasciato proprio lì le nostre residue speranze di qualificarci in Champions League. Altra sfida importantissima, alla penultima, sarà quella all’Olimpico contro il Milan: con i rossoneri non vinciamo in casa in campionato dal 2019 (l’anno scorso li abbiamo battuti 2-1, ma in Europa League) e la sconfitta rimediata a San Siro in Coppa Italia ancora fa male. Si chiude il 18 maggio in casa del Torino, avversario storicamente ostico in Piemonte: nonostante non si possa ritenere la squadra granata una big, la sfida sarà di certo impegnativa.
Se è vero il proverbio secondo cui «quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare», allora è arrivato il momento di dimostrare di essere dei duri. Parafrasando la celebre Forza Roma di Lando Fiorini, potremmo dire che «questa è l’ora de mostra’ quanto valemo». Servirà però ben altro passo rispetto a quello a dir poco incerto avuto negli scontri diretti degli ultimi sette anni. Contro le prime otto della classe, nella scorsa stagione abbiamo raccolto appena 12 punti sui 48 disponibili (media-punti per partita di 0,75); due stagioni fa le cose sono andate soltanto leggermente meglio: 16 punti totali (media per gara di 1).
Nel 2024-25 abbiamo ottenuto soltanto una vittoria in un big-match, il 2-0 nel derby che ha inaugurato il nostro 2025; nelle restanti 11 sfide disputate finora con le grandi, 6 pareggi e 5 sconfitte. Troppo poco, per una squadra che ambisce a certi traguardi; a maggior ragione se l’avvio di stagione, come accaduto quest’anno, è stato da incubo. Eppure, con un filotto di 17 risultati utili di fila, siamo tornati in corsa: guai a mollare sul rettilineo finale.
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