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Totti consiglia la Roma: "Punterei su Ancelotti e Frattesi, forti e tifosi"

Il capitano: "Per la panchina voto Carlo, è il momento giusto. Tra i giovani scelgo De Zerbi". Sul centrocampista: "È tra i più forti in circolazione, ed è della Roma"

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA La Redazione
15 Aprile 2025 - 11:33

Francesco Totti è tornato a parlare, e lo ha fatto in una lunga intervista. Tra i temi trattati, il capitano ha parlato del futuro allenatore della Roma, e dei giocatori che gli piacerebbe vedere prossimamente con la maglia giallorossa.

Il giorno in cui saluti il calcio. Cosa provi quando torni a casa?

“Quella era una giornata particolare. Noi giocatori non vorremmo che arrivasse mai. Purtroppo però c’è un inizio e una fine. L’ho vissuta tranquillamente ma allo stesso tempo ero molto emozionato e contento di vivere una giornata dedicata interamente a me. Non è mai finita quella serata.” 

Sul no al Real Madrid. Hai mai parlato con Florentino Pérez?

“No, ne sono rimasto fuori. C’era la società che parlava con lui visto che era in ottimi rapporti con Sensi. Lui non voleva vendermi a nessuno. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per tenermi. Nella sua gestione non avrebbe mai accettato una mia cessione. Mi reputava il suo figlio maschio.”

Milan e Inter hanno provato a prenderti. Chi ci ha provato di più in Italia?

“Milan e Inter spingevano più di tutte. Dopo la prima riunione con il presidente però gettavano la spugna.”

Su Vito Scala.

“Non esiste un aggettivo per descriverlo. È stato un padre, un fratello, un amico, tutto. Mi ha gestito un campo e fuori. Mi ha aiutato nei momenti difficili. Tutt’ora abbiamo un grandissimo rapporto. Sono cose che ti porti fino alla fine. Siamo cresciuti insieme a San Giovanni e poi nel settore giovanile. Dio ha voluto che facessimo tutto questo percorso insieme. Dentro la Roma Vito è una risorsa, una forza della natura”.

Che tipo di futuro vedi per De Rossi?

“Il rapporto che ho con lui extra campo e bellissimo. Gli auguro il meglio per la sua nuova avventura che sappiamo non essere semplice. Lo vedo voglioso e determinato. Ho visto che ha buoni margini di miglioramento. Parla bene l’inglese, è un comunicatore. Penso che possa avere un grande futuro da allenatore”.

C’è un allenatore che ti piacerebbe vedere alla Roma in futuro?

“Spero che possa venire Ancelotti che è sempre stato tifoso. Penso sia arrivato il momento giusto. L’ho visto tempo fa quando sono andato a trovare alcuni giocatori. Un discorso è sentirlo al telefono, dal vivo invece riesci a dirti altre cose”.

Se fossi un presidente, prenderesti Mourinho?

“Sempre, per quello che è il mio pensiero. È un nome che sta in cima ai miei desideri. Per vincere servono grandi personaggi e lui ha fatto la storia del calcio. Mi piacerebbe molto lavorarci. È uno che non ha peli sulla lingua. Mi faceva piacere giocarci contro. Le persone che hanno avuto la fortuna di essere stati allenati da lui mi hanno confermato il mio pensiero. Ti fa stare bene e ti difende”.

Da tifoso, c’è un allenatore che ti piacerebbe vedere a Roma?

“Se dovessi scegliere un allenatore giovane punterei su De Zerbi. Ha grandi doti e visioni di come impostare la squadra. È un ragazzo eccezionale, ci mette l’anima. Se dovessero prendere un altra strada mi piacerebbe lui”.

Sul lavoro di Ranieri.

“È speciale come persona. Entra in punta di piedi e va via da Re. È il campo quello che decide e lo cercano sempre tante squadre. Aveva smesso ma poi la Roma per i problemi che ci sono stati lo ha richiamato. Lui ha sempre detto sì alla Roma. È una figura troppo vera, leale, importante. Sia per i tifosi, per la società, per i tifosi ma soprattutto per la squadra che è rinata”.

Un giocatore che ti piacerebbe vedere a Roma?

“Non mi viene un nome specifico. Punterei su un giovane come Nico Paz. Mi piace, è estroso e cattivo allo stesso tempo. Il Real ha fatto la scelta migliore. Ritornerà a Madrid e diventerà tra i migliori al mondo”.

Com’è stata la parentesi da procuratore?

“Tutt’ora ho l’agenzia ma non ho il tesserino da procuratore. Cerco di trovare talenti. Non mi piace andare in giro a prendere quelli che hanno già una storia. Cerco ragazzi giovani per farli crescere nel migliore dei modi spiegandogli veramente com’è il calcio. Il problema in questo momento non sono i ragazzi ma le famiglie. Anche per chi ha talento, il problema è interfacciarsi con i genitori. Tutti credono che il proprio figlio sia il migliore”.

Avevi preso Retegui. Com’è stato?

“È stato il primo giocatore che ho preso in procura. Nessuno tra presidenti e dirigenti mi ha creduto. Mi dicevano che non faceva gol”. Cosa si prova nel vederlo capocannoniere oggi? “Sono molto contento. È un ragazzo eccezionale, umile, con i piedi per terra. Ha una famiglia top. Sono contento per lui perché se lo merita. È un lavoratore. Pensa solamente al calcio. Ha ancora margini di miglioramento”.

Frattesi vale l’investimento che si pensava potesse fare su di lui la Roma?

“Stiamo parlando di uno dei giovani più forti in circolazione a centrocampo. Lui è tifoso della Roma, spero che su di lui possano fare un grande investimento. Sarebbe un sogno per lui e per i tifosi. Ogni volta che entra fa il suo, con la voglia e la testa giusta”.

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