Sesto capitolo e poi il cambio: ultimo derby per Ranieri
Partita crocevia per l’Europa e per la Roma di domani. 5 vittorie su 5 contro la Lazio, ma «acqua passata non macina più». Obiettivo Champions rimandato al successore

(GETTY IMAGES)
La finestra sul futuro. Non servirà quest’articolo per ribadire l’importanza della partita di domani, l’ennesima occasione in cui ricordare quale sia la squadra che porta nome, colori e simbolo di Roma. Quello di domani sera, però, oltre al bagaglio naturale che ogni derby porta con sé, sarà un Lazio-Roma che potrà dire parecchio anche del nostro futuro.
Innanzitutto sarà l’ultimo da allenatore di Ranieri, non il suo ultimo in generale, l’ha specificato in conferenza stampa, allontanando il vociferare su un suo possibile addio che le sue recenti uscite mediatiche e l’incertezza che accompagna ogni mossa futura da quando la Roma è gestita dai Friedkin avevano alimentato. E il calcio, si sa, ha poca memoria storica, conta soprattutto l’ultimo risultato. Quindi poco importa se il Sir di San Saba, da tecnico romanista, è stato autore di uno splendido 5 su 5 contro la Lazio, perché «Acqua passata non macina più», per citare la massima agraria tanto cara al mister. Non importa come, «anche con un colpo di fortuna» se necessario, ma sarà importante chiudere con un dolce ricordo, senza intaccare questa splendida statistica.
Un segno “2” domani sera (la Roma gioca in trasferta solo per la schedina, quindi ci adeguiamo a quel linguaggio) però sarebbe fondamentale anche per la lunga rincorsa europea intrapresa dalla squadra sotto la guida esperta di Ranieri. La Roma si presenta con 15 risultati utili consecutivi in Serie A (l’ultima sconfitta rimane quella del 15 dicembre a Como) e una scalata dal 15° posto alla zona Europa. Mantenere questo passo da qui alla fine (compreso il derby rimangono 7 giornate al termine) è complesso, ma rendere vano un tale sforzo compiuto sarebbe quasi delittuoso. Tre punti permetterebbero il contro-sorpasso sulla Lazio sesta, con la Roma poi spettatrice interessata del risultato di Atalanta-Bologna.
Certo, la Champions rimane comunque un obiettivo ai limiti del proibitivo, con Ranieri che ieri parlando alla stampa ha spiegato come starà a «Friedkin e al prossimo allenatore mettere gli altri mattoni per raggiungere questo sogno». Se il sogno dovesse rimanere tale, confermare la presenza della Roma in Europa anche per la stagione 2025/26 è un qualcosa da concretizzare. Perché l’Europa, ormai, è un po’ come casa e sarebbe comunque il miglior modo per iniziare a costruire il nostro domani.■
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