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Il prefetto va di fretta: Roma sola a San Siro

Arriva il sesto divieto stagionale, niente romanisti con l’Inter. Tra le motivazioni elencate l’amicizia tra laziali e interisti! C’è tempo per fare ricorso

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Simone Valdarchi
10 Aprile 2025 - 07:00

Alla fine non hanno aspettato neanche il derby. Da ieri sera è ufficiale, il Prefetto di Milano ha stabilito che Inter-Roma del 27 aprile (data e orario ancora da confermare) si giocherà senza la parte più calda dei romanisti. Il provvedimento, che ha fatto seguito alle indicazioni ricevute dall’Onms prima e dal Casms poi (con le loro determinazioni in data 1° e 2 aprile), vieterà al club nerazzurro la vendita di biglietti ai residenti nella provincia di Roma. Niente più divieto alla regione, quindi, si è deciso di colpire direttamente i romani, quindi i romanisti. 

A sorprendere, stavolta, è stata la tempistica, anche se una decisione simile era nell’aria dopo le indicazioni del Casms e, come raccontato su queste colonne nella giornata di ieri, a poco sarebbe servito attendere il derby di domenica sera, dato che al termine di Roma-Lazio del gennaio scorso (terminata 2-0 per noi, per dovere di cronaca), pur senza contatti tra le tifoserie o feriti e con un solo Daspo emesso nei confronti di un laziale le autorità competenti avevano stabilito due turni esterni di “squalifica” per le tifoserie di Roma e Lazio.
Quello di Inter-Roma è il 6° divieto di trasferta che colpisce i romanisti in questo campionato, dopo i provvedimenti presi nei confronti delle gare a: Napoli (come da prassi ormai), Como, Bologna, Udine (poi annullato dal Tar) e Venezia. Considerando che le gare fuori casa (senza tener conto del derby, ovviamente) sono 18, ai tifosi della Roma è stato vietato di viaggiare al seguito del proprio amore in una trasferta ogni tre.

Come accaduto per Udinese-Roma, però, la speranza di ricorrere al Tar (questa volta quello della Lombardia, ovviamente) c’è. Sia per tempistiche, visto che mancano ancora due settimane e mezza alla partita, sia per le motivazioni elencate all’interno del provvedimento preso dal Prefetto e pubblicato nel tardo pomeriggio di ieri. Al primo punto troviamo il gemellaggio tra le tifoserie di Inter e Lazio, non esattamente una novità nel panorama calcistico italiano. In ordine poi sono citati disordini relativi a un Inter-Roma del 2017 (al quale hanno seguito diverse trasferte a Milano libere), le «gravi violenze» verificatesi all’interno dell’Olimpico per Roma-Inter del 20 ottobre 2024 (si fatica a trovarne traccia tra le cronache dell’epoca) e, infine, gli episodi della più recente Lecce-Roma (occorre comunque ricordare come non ci siano stati contatti tra tifoserie, evitati certo dal lavoro della polizia). Motivazioni che lo stesso avvocato Lorenzo Contucci, che insieme ad altri colleghi aveva presentato a gennaio il ricorso poi vinto per riaprire la trasferta di Udine, ha commentato ieri in serata sui suoi profili social: «Ritengo il provvedimento assurdo e sto valutando di ricorrere nuovamente al Tar».

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