Le ultime sette fatiche di Sir Claudio
Dal derby in poi: inizia il rettilineo finale per la Roma e per Ranieri, pronto a lasciare la panchina

(GETTY IMAGES)
«E quando pensi che sia finita, è proprio allora che comincia la salita». È vero, il pareggio contro la Juventus ha smorzato il tenore della rimonta da record della Roma, che ha mancato l’ottava vittoria di fila e l’aggancio (a quel punto sorpasso, in virtù degli scontri diretti) ai bianconeri, ma il campionato è tutt’altro che finito. La pareggite contagiosa che ha caratterizzato tutto il 31° turno di Serie A ha avuto come effetto una classifica quasi invariata, con l’Atalanta che ha perso un punto su tutte. L’unica ad averne beneficiato è stata la Lazio, vincente a Bergamo, ma il calendario offre immediatamente l’occasione per il contro-sorpasso alla Roma, col derby di domenica sera ormai alle porte.
Dal derby inizierà il famoso rettilineo di cui tante volte ha parlato Ranieri, quello in cui vedere i «cavalli di razza», per continuare nella citazione del Sir di San Saba. Insomma questa, più che mai, è l’ora de dimostra’ quanto valemo. Lazio e Verona all’Olimpico, prima delle complicate trasferte sui campi di Inter e Atalanta, intervallate dalle sfide casalinghe a Fiorentina e Milan. A chiudere ci penserà Torino-Roma, del 25 maggio (Tirana è per sempre). Queste le ultime sette fatiche dell’eroe Claudio, tornato indietro dalla pensione per salvare la sua amata Roma, giunto al finale di una carriera da antologia, fatta di dedizione, intuizioni, salvezze miracolose, imprese compiute e sfiorate. Dal 1986 al 2025: 40 anni di mister Ranieri.L’uomo che sussurrava ai texani
Certo sarebbe stato bello arrivare a questo finale con un trofeo ancora in palio, anche una solo tra le due coppe andate in fumo in quest’inizio di 2025, che rimane comunque esaltante per i risultati in campionato. Non daranno l’adrenalina di una finale, ma le sette gare che rimangono potranno comunque indirizzare il futuro prossimo della Roma, che dalla stagione 2014/15 in poi si è sempre presentata in campo europeo. Lasciare la squadra in Europa, qualsiasi essa sia, è diventato adesso l’ultimo trofeo della carriera del Ranieri allenatore, prima di svestire i panni del tecnico, rimanendo però in società.
A proposito del suo ruolo, hanno fatto molto discutere in città le dichiarazioni di Sir Claudio dopo Roma-Juventus: «Non sarò un dirigente, ma il consigliere della proprietà. Spero che il presidente abbia fiducia cieca in me, perché voglio il bene della Roma. Questa è la situazione al momento, poi Dio vedrà e provvederà». A proposito della provvidenza, però, i romanisti, in una stagione nata disgraziata, avevano riconosciuto in Ranieri l’uomo della salvezza, nell’immediato come tecnico e nel futuro come uomo di calcio in grado di dare forma alla dirigenza. In presenza o da remoto, l’importante è che i suoi sussurri arrivino chiari alle orecchie dei Friedkin. America mi senti?
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