Big-match tallone d'Achille: dal 2019-20 solo 92 punti su 273 disponibili
Nelle ultime sei stagioni la media-punti per partita contro le prime della classe non è mai andata oltre l'1,37. E l'anno scorso è scesa allo 0,75
(GETTY IMAGES)
Archiviata la sfida contro la Juventus, la Roma è attesa ora da cinque big-match nelle restanti sette giornate: derby, Inter, Fiorentina, Atalanta e Milan attendono i giallorossi, ora più distanti dal sogno quarto posto. Un sogno che, per quanto arduo, non può essere accantonato; non fino a quando l’aritmetica dirà che gli uomini di Ranieri hanno ancora una chance. Di certo, per compiere l’impresa bisognerà invertire il trend fortemente negativo negli scontri diretti che ha caratterizzato i giallorossi negli ultimi anni. Senza andare troppo indietro nel tempo, in questa stagione Mancini e compagni hanno raccolto soltanto 8 punti su 11 gare contro le prime otto della classifica (Inter, Napoli, Atalanta, Bologna, Juventus, Lazio, Milan e Fiorentina): in media 0,72 punti per gara. Una sola vittoria, proprio nel derby contro la Lazio, nostra prossima avversaria; poi cinque pareggi e cinque sconfitte.
Qualcuno potrebbe obiettare che la stagione in corso è stata particolarmente turbolenta e tormentata, soprattutto nei primi mesi, con la squadra che fino a inizio 2025 era più vicina alla zona retrocessione che alla zona Champions. Eppure il rendimento nelle sfide di cartello nel 2024-25 non si discosta poi di molto, in proiezione, da quelli fatti registrare nelle stagioni precedenti. Prendendo in esame le ultime sei annate, emerge un dato degno di attenzione: la migliore media-punti a partita nei big match è stata quella del 2019-20, prima stagione della gestione Paulo Fonseca; in quella circostanza la Roma raccolse 22 dei 48 punti disponibili nelle 16 gare contro le squadre succitate (1,37 per gara di media). La stagione seguente le cose sono andate leggermente peggio (19 punti su 48, media di 1,18 a partita).
Il problema non si è risolto neppure con l’arrivo di Mourinho: se, da un lato, in Europa si volava, in campionato le difficoltà (soprattutto contro le big) non sono diminuite, anzi. Nel 2021-22 una misera media di 0,93 punti per partita: 15 quelli totali sui 48 disponibili contro Inter, Napoli, Milan, Atalanta, Juventus, Lazio, Fiorentina e Bologna. Alla seconda stagione le cose sono andate più o meno allo stesso modo: 16 punti, soltanto uno in più rispetto al primo anno con lo Special One. Il record negativo invece appartiene allo scorso campionato: tra il portoghese e De Rossi, soltanto una vittoria nel derby e una all’Olimpico con il Napoli; poi sei pareggi e otto sconfitte, per un totale di 12 punti. La media per partita? 0,75, molto simile allo 0,72 attuale: c’è da migliorare lo score in questo finale di stagione infuocato. Anche perché il comune denominatore di queste stagioni – in cui sono cambiati dirigenti, allenatori e calciatori – è uno solo: alla fine non siamo riusciti a qualificarci in Champions League. Quest’anno, non più di tre mesi fa, sembrava impossibile persino lottare per un traguardo del genere: ora che siamo in ballo, balliamo. L’imperativo, però, è alzare l’asticella nelle partite più difficili.
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