AS Roma

Vai Lorenzo tocca a te, Roma a Pellegrini

Nove turni alla fine e l’Europa da conquistare, al Capitano il compito di trascinare la squadra priva della Joya

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Simone Valdarchi
26 Marzo 2025 - 06:00

I finali migliori sono quelli a sorpresa, da sempre. Colpi di scena in grado di sorprendere, fino a sovvertire quello che poteva sembrare l’ordine naturale delle cose. La storia tra la Roma e Lorenzo Pellegrini (che, comunque vada, rimarrà una bella storia d’amore) da qualche mese ormai sembra diretta verso un incontrovertibile capolinea. Dalle accuse, infondate, rivolte al numero 7 dopo gli esoneri di Mourinho prima e De Rossi poi, passando per i fischi di gran parte dell’Olimpico (Curva Sud esclusa), fino alle panchine in serie sotto la gestione Ranieri: troppi indizi per considerali tutti come coincidenze e non come prove.

Aggiungeteci un contratto in scadenza a giugno del 2026 e un rapporto con la società intaccato dallo screzio post cacciata di De Rossi (quando Souloukou escluse Pellegrini dal suo particolare colloquio con lo spogliatoio) e il finale appare scontato: il divorzio è prossimo. Il calcio però, come le belle storie, è ricco di variabili e prove d’appello, scatenate da eventi non per forza positivi. Così, l’infortunio di Dybala, il miglior giocatore della Roma, può trasformarsi in una sliding door verso la quale correre per Pellegrini. Già, perché la lesione al tendine semitendinoso della coscia sinistra, che ha fatto finire anzitempo la stagione al talento di Laguna Larga, lascerà la squadra priva di talento e fantasia nelle nove giornate che restano da qui alla fine del campionato. Nove turni in cui la Roma, reduce da 13 risultati utili consecutivi in Serie A, si giocherà un posto nell’Europa dell’anno prossimo, con la zona Champions ora distante soltanto quattro punti.

Insomma, vietato fermarsi adesso, e Ranieri a Trigoria sta già studiando la sua Roma senza Joya. E, oltre al giovane estro di Baldanzi e Soulé (entrambi in crescita nell’ultimo periodo), Sir Claudio ha intenzione di affidarsi a chi di questa Roma ne è Capitano. I periodi no e le tante gare in panchina non cancellano comunque la fascia e le qualità, indiscutibili visti i numeri della sua carriera (312 presenze con la Roma, condite da 56 gol e 59 assist), di Lorenzo Pellegrini. Tutto volto anche, ovviamente, a responsabilizzare un ragazzo, ormai uomo, che da anni ha dimostrato di saper anche convivere col peso delle pressioni. Come quando ha ereditato la fascia da Dzeko, diventando qualche tempo dopo, in una splendida notte di Tirana e al termine della sua miglior stagione, il primo Capitano romanista dopo Losi nel 1961 ad alzare una coppa europea.

E ora c’è un’altra Europa da conquistare, un altro viaggio da intraprendere. Un viaggio che partirà da Lecce. A fine stagione, poi, si tireranno le somme, per definire anche il futuro di Pellegrini. La priorità per Lorenzo è e sarà sempre la Roma ma, come ha detto in più di un’occasione, se dovesse sentirsi di troppo potrebbe fare un passo indietro. E con la scadenza a giugno 2026 il bivio appare chiaro: rinnovo di contratto (al momento non registriamo alcuna trattativa in corso) o cessione. Questa è Lore de mostra’ quanto valemo.

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