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A Trigoria chi ama la Roma: De Rossi perfetto

L’eventuale progetto partiva da un giovane di 42 anni. Si è scesi al sostituto di 50, per arrivare a Sir Claudio, 73. Tre scelte che cozzano tra loro

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Mauro De Cesare
23 Marzo 2025 - 06:00

Tutto ciò che vale oggi, domani può cambiare. Mai come accade puntualmente nel calcio. Claudio Ranieri: “De Rossi deve fare il suo percorso, poi tornerà”. Personalmente, credo che il “numero 16” potrebbe avere tutte le “qualità” per tornare sulla panchina della Roma. E per tanti motivi.

Alzare cortine fumogene è la regola principale, per centrare gli obiettivi quando si parla di calciomercato, che si tratti di giocatori come di allenatori. E in questo senso - vista l’esperienza conseguita da decenni di vita nel mondo del pallone e dalla sua carta d’identità “evergreen” - chi più di Claudio Ranieri può saper nascondere un progetto? I progetti, tutti, come sta già facendo.
I soldi? Certo, quelli dovrebbero essere ancora uno dei primi ostacoli per i movimenti in entrata della società giallorossa. Daniele De Rossi ha un  contratto con la Roma che lo copre per altre due stagioni: 6 milioni e mezzo. Non pochi, vanno pagati, pesano sulle casse romaniste.

Aver fatto un accordo triennale a 10 milioni di euro, per poi licenziare una delle nostre bandiere è cosa quantomeno particolare. Il senso è che su Daniele la società aveva deciso di investire. Quello che sia successo poi, non interessa quasi. Di sicuro il motivo non è tecnico, non modifichi il giudizio su un giovane professionista dai risultati di pochi mesi. E dopo aver messo a sua disposizione solo qualche giocatore svincolato a campionato già iniziato. Per poi chiamare Ivan Juric, non certo un top allenatore, con tutto il rispetto. Pagandolo addirittura una cifra mostruosa. Vista la carriera onorevole, ma non entusiasmante.
L’eventuale progetto partiva da un giovane che compirà 42 anni in estate. Si è scesi al sostituto che ne avrà 50, sempre in estate. Per arrivare al saggio Sir Claudio Ranieri, 73 anni sulla carta d’identità. Tre scelte che cozzano tra loro e con il previsto progetto.

Chi dopo Claudio Ranieri, che a fine stagione entrerà a far parte dei quadri dirigenziali della società? A oggi c’è un vorticoso giro di nomi, ma lo stesso Ranieri ha detto che conosceremo il nome del prossimo nome per la panchina solo a fine stagione. Giusto, Si deve, però, partire da un assunto che ha caratterizzato gli ultimi tempi in casa giallorossa. A Trigoria è benvenuto solo chi ama la Roma. A partire dai giocatori. Se questo fosse, o sarà, uno dei motivi per scegliere il nuovo allenatore, allora qualche nome che circola (è la legge del girotondo che anima il “mercato”) dovrebbe già essere depennato dalla lunga lista. Senza dimenticare che quasi tutti i “top” chiederebbero una “rosa” sicuramente più ricca dell’attuale. A parer loro. Quando molti degli attuali giocatori, invece, sono già qualitativamente forti e affidabili.

Senza fare nomi, non sarebbe corretto, si sa molto bene chi, parlando di Roma e della Roma, non abbia mai riservato “dolci” parole all’ambiente di Roma. Non romanista. Perché poi, per non essere provinciali, si ricorre sempre alla parola “professionismo”. Per Roma, purtroppo o per fortuna, il Romanismo viene un po’ prima del professionismo. Che nasce da lontano. Molto lontano.
Per chiudere questa riflessione, credo che Daniele De Rossi, con la guida, i consigli e l’umiltà di un direttore tecnico come Claudio Ranieri, sia sempre il nome più giusto per il ruolo di futuro allenatore giallorosso. Perché tutto ciò che vale oggi, domani può cambiare…
E Daniele De Rossi è da sempre Romanista.

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