AS Roma

Gasperini, perché no: a Roma altre aspettative. E quante uscite infelici

Siamo sicuri che un tecnico - pure molto preparato - di 67 anni, mai andato oltre il terzo posto, reduce da otto stagioni a Bergamo, possa costruire il futuro della Roma?

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Lorenzo Latini
22 Marzo 2025 - 06:30

Sul valore del tecnico Gian Piero Gasperini non esiste discussione: la sua preparazione, la meticolosità con cui prepara la gara e la condizione atletica che solitamente caratterizza le sue squadre lo hanno reso di diritto uno dei migliori tecnici italiani. Lo è diventato, però, in una sorta di “isola felice” dove hanno saputo aspettarlo quando - soltanto due mesi dopo il suo arrivo - i risultati non arrivavano: nell’ottobre del 2016, dopo quattro sconfitte nelle prime cinque di campionato, Gasp sembrava sul punto di essere esonerato, ma i Percassi decisero di continuare con lui; i risultati si sono visti. 

Ma in tal senso il successo della Dea è figlio anche di una struttura societaria forte, sana e ben definita: l’esatto contrario di quello che - a oggi, perlomeno - è la Roma. A Bergamo c’è stata la pazienza che forse nella Capitale mancherebbe, anche perché le aspettative sono di ben altro genere: molto più simili a quelle dell’Inter, ad esempio, dove Gasperini fu silurato dopo poche giornate. Con l’Atalanta, all’inizio, gli si chiedeva la salvezza; le ambizioni sono cresciute di pari passo con i risultati ottenuti, mentre alla Roma un processo graduale di questo tipo potrebbe non essere ben digerito da una piazza dal palato fine

Chissà poi se suddetta piazza chiuderebbe facilmente nel dimenticatoio certe uscite infelici (volendo usare un eufemismo) di Gasperini che hanno visto coinvolti i giallorossi. Dal vergognoso «non era mica un codice giallo...» in riferimento al malore di Ndicka a Udine a quel «siamo alle comiche» per un rigore concesso per evidente fallo di Ruggeri su Karsdorp nell’1-1 del gennaio 2024. Le punzecchiature con Mourinho facevano anche parte del gioco, ma un’indole fumantina non basta a giustificare certe frasi. Siamo sicuri che un tecnico - pure molto preparato - di 67 anni, mai andato oltre il terzo posto, reduce da otto stagioni a Bergamo, possa costruire il futuro della Roma?

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