AS Roma

È Gasperini il candidato numero uno per la panchina della Roma

I Friedkin folgorati dall’Atalanta dall’anno scorso. Dopo il colloquio con Ranieri anche Ghisolfi lo ha incontrato

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
21 Marzo 2025 - 06:00

La folgorazione ha una data precisa: 22 maggio 2024. Quel giorno, anzi quella sera per la precisione, l’Atalanta ha letteralmente demolito il Bayer Leverkusen che era arrivato da favorito alla finale di Europa League anche per via della clamorosa imbattibilità stagionale fin lì difesa sia nella Bundesliga sia nel cammino in Europa, nel corso del quale peraltro una delle avversarie battute era stata proprio la Roma. All’Olimpico il Bayer aveva vinto 2-0, al ritorno finì invece 2-2, con la squadra giallorossa che aveva perfino cullato il sogno dell’impresa portandosi sullo 0-2, con due rigori realizzati da Paredes, durante una partita in cui comunque il Bayer aveva tenuto a lungo il controllo della sfida. Fino all’autogol di faccia di Mancini che a otto minuti dal termine ha rimesso in salita la qualificazione per la Roma, con l’epilogo poi del pareggio a tempo scaduto che ha chiuso la questione, mantenendo peraltro ancora per un po’ l’imbattibilità dei tedeschi. Consci del valore assoluto del Bayer, Dan e Ryan Friedkin si sono apprestati quella sera a vedere la partita di Dublino e sono rimasti letteralmente folgorati dall’Atalanta, da quella macchina da gol che ha irretito i poveri tedeschi e deciso la finale praticamente in un tempo. Quella stessa Atalanta, pochi giorni prima, aveva annichilito proprio la Roma nella sfida che doveva essere decisiva per la qualificazione alla Champions League: al 20’ del primo tempo era già 2-0, ma il dominio è stato incontrastato, a dispetto del risultato finale di misura (gol di Pellegrini al 21’ del secondo tempo). Per Friedkin era sufficiente: se la Roma voleva diventar grande avrebbe dovuto prendere l’allenatore di quella squadra ingiocabile, Gian Piero Gasperini.

In cuor loro, i proprietari americani della Roma hanno per un po’ anche pensato di provare a strappare Gasperini all’Atalanta già la scorsa estate, ma poi si sono arresi di fronte all’evidenza di una differente realtà. Prolungato il contratto a De Rossi senza troppa convinzione (non inganni il lauto ingaggio riconosciuto al tecnico: per Dan quello è stato solo un modo per far star tranquillo De Rossi a cui, nonostante tutto, continua a dirsi ancora oggi molto legato), i Friedkin hanno atteso l’avvio della nuova stagione sperando di vedere la Roma decollare sin dalle prime battute. E invece le prime quattro partite non sono state ritenute all’altezza delle ambizioni e dunque, sobillati da dirigenti inadeguati e da analisti che forse non vedevano l’ora di acquisire qualche benemerenza ai loro occhi, hanno deciso di intervenire subito assecondando i suggerimenti di chi aveva individuato in Ivan Juric l’unico “gasperiniano” accessibile in quel momento. Se l’allenatore croato si fosse rivelato in grado davvero di replicare lo stile di gioco del capostipite la Roma avrebbe fatto bingo. Poi si sa come sono andate le cose.

Quando a metà novembre è arrivato Ranieri sulla panchina della Roma, col doppio incarico (differito) da dirigente, il pensiero di approcciare Gasperini è tornato a concretizzarsi a Trigoria. E nel suo giro ricognitivo in vista della lista dei candidati da presentare alla proprietà, proprio il tecnico dell’Atalanta è stato uno dei primi ad essere contattato da Ranieri. Poi ne sono stati visti e sentiti altri. Il fatto nuovo è che, secondo quanto risulta a Il Romanista, proprio recentemente c’è stato un altro e più approfondito incontro, più tecnico, tra Gasperini e il ds Ghisolfi. Questo non significa che l’allenatore sia stato già scelto, ma di sicuro che la candidatura Gasperini va considerata adesso tra le più autorevoli. Come noto, il tecnico ha ancora quindici mesi di contratto che lo legano all’Atalanta, ma proprio recentemente ha fatto sapere che stava valutando l’opzione di lasciare Bergamo con un anno d’anticipo e il presidente Percassi ha risposto pubblicamente che nel caso se ne sarebbe fatta una ragione.

Curiosità: Friedkin avrebbe voluto strappare anche altro al suo connazionale Pagliuca, proprietario delle quote di maggioranza del club bergamasco: proprio nei giorni scorsi era emerso l’interesse del proprietario della Roma di acquisire la maggioranza dei Boston Celtics dal principale azionista della franchigia della Nba, la famiglia Grousbeck. Pagliuca era il secondo azionista di Grousbeck. Proprio ieri è arrivata la notizia che il club è stato invece ceduto a William Chisholm, per 5,6 miliardi di euro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CONSIGLIATI