AS Roma

VIDEO - Totti: "Un mio erede? È dura. San Siro mi esaltava tantissimo"

Lo storico Capitano giallorosso: "A Milano mi insultavano, ma era un insulto quasi piacevole. Riuscivo a dare il meglio di me"

(Il Romanista)

PUBBLICATO DA La Redazione
20 Marzo 2025 - 17:47

Presente a un evento di Iliad, a Roma, Francesco Totti ha rilasciato un'intervista e ha toccato diversi temi sulla stagione dei giallorossi. Queste le parole dello storico Capitano romanista.

C'è stato un giornalista che hai odiato e con cui non hai più voluto parlare dopo le partite?

"Tutte le domenica (ride, ndr). Scherzi a parte, quando perdi cerchi di sviare un po' l'argomento. Io sono una persona molto impulsiva, dico sempre quello che penso. In alcuni momenti sarebbe stato meglio non presentarsi".

Siamo qui insieme a te in qualità di Legend. Siamo passati oltre il mito: quando si diventa leggenda? Si nasce leggenda per il talento, faticando per il lavoro o quando è l'amore del pubblico a consacrarti?

"Penso che si diventi leggenda quando hai lasciato qualcosa di importante e significativo. Io mi reputo fortunato perché ho potuto coronare il sogno di indossare un'unica maglia. A fine carriera, per quello che ho fatto, mi ci sono sentito. Sono contento che la gente pensi di me queste cose, significa che c'è stato un amore reciproco".

Ti ricordi il momento in cui hai pensato: da adesso è storia?

"No, per me tutte le domeniche erano diverse l'una dall'altra. Cercavo di portare il più in alto possibile i colori della Roma. Per la gente, per i tifosi e per la società. Quando hai un amore passionale per questi colori, è totalmente diverso".

Un momento in cui hai pensato di non farcela?

"In 25 anni ci sono state parecchie buche da evitare. L'infortunio per esempio, una delle cose più gravi. Ma mi sono rialzato".

Se non avessi fatto il calciatore, quale sport avresti voluto fare? Avevi un mito da bambino?

"Avrei fatto il benzinaio, mi piace l'odore della benzina (ride, ndr). Anche perché poi, parlando terra terra, quando aprivano il portafogli erano pieni di soldi (ride, ndr). I miei genitori mi dicevano 'quando crescerai, capirai'. Se non avessi fatto il calciatore, avrei fatto il tennista. Un idolo? Federer è il tennis. Come Maradona nel calcio, un alieno".

Tantissime persone dicono questo di te...

"Non voglio essere paragonato a Maradona. Nessuno può essere paragonato a lui: la palla rotonda è Maradona, il resto è secondario".

In una partita ideale, dimmi 3 giocatori che sceglieresti.

"Buffon in porta, Maradona e Ronaldo. Anche se poi dici... chi corre? (ride, ndr). Però, nel calcio sono gli altri che devono correre, quando tu hai il pallone".

Chi pensi possa vincere lo Scudetto?

"Inter o Napoli. Ne devo dire una? L'Inter, dopo quello la vittoria contro l'Atalanta mi sembrano abbastanza pronti per rivincere".

Ogni tanto ricevi telefonate da calciatori che ti chiedono consigli per una partita?

"Giocatori attuali? No, non mi chiama nessuno (ride, ndr). Eredi? Adesso è dura".

Cosa manca?

"Totti (ride, ndr). Sperando che ogni bambino o qualche giovane promettente possa intraprendere non dico la mia carriera, ma una carriera in generale. Glielo auguro con tutto il cuore".

Stadio preferito oltre all'Olimpico?

"San Siro. Ultimamente sono arrivate più vittorie, prima perdevamo solamente. Alla fine siamo usciti vittoriosi parecchie volte, quello è lo stadio che mi esaltava, mi piaceva troppo giocarci. Quando andavamo a Milano mi insultavano comunque, ma era un insulto diverso, più piacevole (ride, ndr)... soprattutto in Milan-Roma. Più mi attaccavano e più mi divertivo".

Quanto ti manca il calcio?

"Tantissimo, ogni tanto gioco a calciotto con gli amici. O quando vado all'estero per degli eventi".

Com'è il tuo rapporto coi romani. Come era quando eri calciatore?

"Adesso è peggio di prima. Pensavo che dopo 7/8 anni dal termine della mia carriera, diminuissero le foto e l'amore... invece è ancora più di prima. Faccio fatica ad andare in giro. Da una parte è bellissimo, è un onore che ti fa pensare a quel che hai fatto. Allo stesso tempo non hai vita privata, se volessi stare due minuti con mia figlia piccola al parco non potrei".

Qual è la cosa più assurda che un tifoso ha fatto pe te?

"Ne sono successe tante. La cosa più strana è stata un tifoso che si è fermato per baciarmi le scarpe".

Allenatore che hai amato di più in tutta la tua carriera?

"Zeman o Mazzone. Uno solo? Mazzone".

Compagno preferito?

"Cassano".

Sarai legend anche del Padel? Magari tra 15 anni...

"Speriamo prima! Può darsi. Mi piace e mi diverte. Lo spogliatoio nel padel? Le cose che succedono nello spogliatoio, rimangono nello spogliatoio".

Se dovessi scegliere tra non giocare mai più a calcio oppure tornare a giocare con una maglia che non è la maglia della Roma?

"Non gioco più... per una volta a settimana... (ride, ndr)".

Progetti per il futuro?

"Ora non ce l'ho. Non ci penso. Vivo alla giornata, quello che succederà, se dovessi fare qualsiasi cosa, lo farò con la massima dedizione".

 

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