AS Roma

Ranieri al Premio Mestrelli: «senza Paulo dobbiamo dare di più»

Il tecnico: «Ho trovato un gruppo forte ma con poca autostima. Ci siamo ricompattati, adesso comincia il bello e difficile. Non cambio idea sul futuro»

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Leonardo Frenquelli
19 Marzo 2025 - 06:00

«Adesso arriva il bello». Protagonista e timoniere della rimonta che ha dato un senso al finale di campionato della Roma, Claudio Ranieri ieri è stato premiato alla quarantesima edizione del “Trofeo Maestrelli” a Montecatini Terme.  «Per me è la terza volta che vinco questo premio e mi fa molto piacere perché intitolato a un allenatore che ha saputo amalgamare i suoi campioni. Ricevere dei riconoscimenti fa sempre piacere - ha aggiunto il tecnico romanista - poi se la squadra va bene meglio ancora». Dal punto di vista dei risultati in campionato la squadra va decisamente bene, meglio di ogni altra in Europa in questi primi mesi del 2025.

Ranieri ha raccontato spesso, e ieri lo ha ribadito, che gran parte del lavoro da lui svolto ha riguardato principalmente il sistemare la squadra a livello mentale, ancora prima che tecnico o tattico, dopo quel tumultuoso inizio stagionale tra il nefasto e frettoloso esonero di De Rossi e poi i 53 giorni con Juric in panchina. «Quando sono arrivato - ha detto Ranieri - ho pensato solo a far bene e a riportare autostima e positività ai ragazzi. La squadra è valida, ma i risultati erano negativi. C’è stato un grande sacrificio da parte di tutti i ragazzi che mi hanno seguito e ora i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ma è come se non avessimo fatto nulla perché ora arriva il bello e il difficile». Che il finale di campionato sarebbe stato quanto meno complesso si sapeva già da quando sono stati stilati i calendari, con la sequela di big match nelle ultime 8 giornate, ma potenzialmente “bello” lo è diventato col lavoro dell’allenatore di San Saba e i risultati ritrovati. 

Prospettive potenzialmente ritrovate (quattro punti di distacco dal quarto posto a nove partite dal termine), che saranno però da sostenere, almeno per un mese, senza poter contare su Dybala: «Non posso dirmi stupito dei risultati, sono sempre positivo. Io ho cercato di compattare la squadra e darle ciò che meritava. Spero si unisca ancora meglio perché senza un campione come Paulo sarà necessario fare anche qualcosa in più. Dobbiamo continuare con la leggerezza che ci ha contraddistinto e la voglia che ha fatto innamorare i nostri tifosi».  La Roma è arrivata alla sosta battendo il Cagliari, senza brillare ma raggiungendo comunque i tre punti, oltretutto con il gol decisivo di Dovbyk dopo che lo stesso Ranieri ne aveva parlato largamente nella conferenza stampa pre gara: «Mi ha fatto piacere il pubblico e i suoi compagni di squadra - ha aggiunto Ranieri commentando la prova dell’ucraino, giunto alla decima firma alla sua prima Serie A - che sono corsi ad abbracciarlo dopo il gol. Lui è un ragazzo molto timido, che ha bisogno di comprensione e affetto da parte di tutti noi». Ranieri infine, non cambia idea sul terminare la sua carriera da allenatore alla fine di questa annata: «No no, la pensione è cosa giusta», ha dichiarato ridendo.

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