Empoli-Roma, solo sulla schedina. Il settore canta e la Roma segna
A vincere non è stata solo la squadra in campo, ma anche il suo popolo, sugli spalti. Non è difficile pensarlo, visto che all’ingresso in campo metà stadio si è riempito di sciarpe romaniste

(GETTY IMAGES)
L’onda lunga dell’oceano d’amore visto giovedì scorso all’Olimpico è arrivata anche al Castellani, ieri pomeriggio, colorando di giallo e di rosso lo stadio toscano. È Empoli-Roma sulla schedina, ma che questa non sia una trasferta vera e propria, almeno dal punto di vista ambientale, lo si capisce da subito. Già dal riscaldamento, quando l’ingresso dei giocatori è stato accolto da fischi per gli uomini di D’Aversa e dal solito «Forza Roma alé» per Pellegrini e compagni.
È la spinta dei circa 5.000 romanisti che, oltre a riempire il settore ospiti in ogni ordine di fila e posto, hanno occupato anche parte delle tribune, con bandiere giallorosse (eredità dello spettacolo fornito giovedì in coppa) a sventolare in faccia ai maligni, ai superbi e pure alla pioggia, che per i primi 45 minuti di partita non si interrompe mai.
È bello pensare che a vincere, ieri, non sia stata soltanto la squadra in campo, ma anche il suo popolo, sugli spalti. Non è difficile pensarlo, d’altronde, visto che al momento dell’ingresso delle squadre in campo, metà Castellani (letteralmente, visto che il dato degli spettatori totali recita 12.393) si è riempito delle sciarpe romaniste, che hanno accompagnato l’inno, come accade sempre, in casa e in trasferta.
«Unico grande amore, de tanta e tanta gente, c’hai fatto innamora’... gooooo!». Già, proprio nell’esatto momento in cui i tifosi della Roma avevano finito di cantare il loro amore, Soulé, dopo 22 secondi di gioco, batteva Silvestri per il gol che poi, alla fine, avrebbe regalato i tre punti alla squadra di Ranieri e un ritorno più sereno a tutti. Come quelli che, in stazione, hanno salutato con gioia la Roma di ritorno, perché questa sera parto subito, prendo il treno delle undici.
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