La montagna partorisce il topo Soulé
In vantaggio con il gol più veloce di sempre in A dopo 21”, la Roma domina, ma sbaglia troppo e rischia la beffa

(GETTY IMAGES)
Se fosse entrato quel colpo di testa di Kouamé al 94’, all’ultimo secondo di una partita letteralmente dominata e fino a quel momento ferma sullo 0-1, sarebbe stata forse la più grande beffa della storia recente della Roma. Per fortuna la frustata dell’attaccante ivoriano è terminata fuori (con Svilar comunque a presidiare in tuffo il palo) e dunque la partita è terminata con quel solo golletto di differenza, realizzato da Soulé dopo appena 21 secondi, nuovo record di precocità della storia giallorossa in serie A (ma non il più veloce in assoluto: il primato di quello resta di Totti a Kosice nel 2009, Europa League: 18 secondi). Incredibile da credersi perché la superiorità della Roma è stata talmente netta, e le occasioni talmente propizie, che anche un risultato di 2 o 3-0 sarebbe stato considerato troppo stretto rispetto al divario evidenziato dalla gara.L’Empoli si è affacciato dalle parti di Svilar appena due volte nel primo tempo e con Kouamé a tempo scaduto nel secondo, per un totale di expected goal di 0,10. La Roma invece ha segnato subito, ha preso un palo con Koné e una traversa con Shomurodov entrambi a porta vuota, ha sfiorato il palo con Pellegrini, ha tirato addosso a Silvestri ancora con Shomurodov nel primo tempo e con Dovbyk nel secondo e ancora Pellegrini di testa ha costretto il portiere dell’Empoli a un altro miracolo nella ripresa. La montagna però ha partorito solo il topolino di Soulé all’alba della gara, sufficiente comunque per avvicinare ulteriormente la Roma all’Europa anche in campionato: superata anche la Fiorentina, ora nel mirino sono finite Bologna, Lazio e Juventus.
La Roma di questo periodo è mortifera, del resto. E si è presentata al Castellani (nuova denominazione corretta in ossequio allo sponsor: Computer Gross Arena) nella sua veste migliore, nonostante i nove cambi rispetto alla partita di giovedì. Così dopo 21 secondi è arrivato già il gol record di Soulé: appena battuto il calcio d’avvio Colombo ha regalato la palla a Shomurodov che ha aperto per Salah-Eddine sulla sinistra, il cross è stato arretrato ed è corso parallelo al limite dell’area, Pellegrini non c’è arrivato, ma l’ha uncinato Soulé che ha calciato immediatamente con l’intuizione di cercare il primo palo, passando internamente rispetto al marcatore e dunque ingannando Silvestri che se l’aspettava dall’altra parte, così è partito in ritardo e non c’è stato verso di pararlo. Ed è stata subito festa per i 5000 tifosi giallorossi che hanno invaso Empoli regalando alla Roma un’altra partita in casa e facendo felice anche il cassiere di Empoli. È stata una Roma feroce e ben equilibrata, a dispetto dicevamo dei nove cambi rispetto a giovedì, una roba che farebbe perdere riferimenti e bilanciamenti a chiunque, non a questa squadra oggi, in vero stato di grazia. Dunque in campo stavolta Ranieri ha confermato solo Svilar in porta e Ndicka a sinistra, con Nelsson e Hummels compagni di reparto (Mancini ieri era squalificato), una mediana tutta nuova con Abdulhamid e Salah-Eddine sulle fasce, e Paredes con Koné nel mezzo, Soulé e Pellegrini sulla trequarti e Shomurodov riferimento avanzato. Impressionante la forma di Soulé, nonostante una pioggia che è cominciata a cadere giusto poco dopo il fischio d’inizio ed è diventata via via sempre più insistente.
Poca resistenza ha prodotto l’Empoli di D’Aversa, fiaccato da undici assenti e un ruolino negativo di dodici partite (tre pareggi e nove sconfitte). Basti pensare che il giorno della loro ultima vittoria, l’8 dicembre, in classifica avevano tre punti in più della Roma, che oggi, tre mesi dopo, ne ha 24 in più. Il tecnico nato a Stoccarda ci ha provato schierando un 3421 a specchio che in possesso palla assumeva le forme del 442, con De Sciglio, Marianucci e Goglichidze in difesa che lasciavano spazio a Pezzella per impostare a 4, mentre gli altri centrocampisti in linea sono stati Gyasi, Grassi ed Henderson e le tre punte, Sebastiano Esposito, Colombo e Cacace si disponevano con quest’ultimo più largo a sinistra e gli altri due più stretti. Il gol iniziale ha ovviamente messo in discesa la partita per la Roma che non ha mai mollato il pallino del gioco. L’Empoli ha avuto solo due occasioni per andare al tiro, sfruttando peraltro altrettante imprecisioni nell’impostazione di Salah-Eddine, ma in entrambi i casi Svilar ha neutralizzato i tiri senza troppa fatica. La Roma ha invece preso d’assalto la porta di Silvestri, graziandolo nelle volte in cui lui non è riuscito ad intervenire. Nel dettaglio: al 7’ Soulé ha commesso forse l’unico errore del primo tempo non riuscendo a servire nello spazio Pellegrini che si stava involando in solitaria.
Al 22’ Koné ha rubato un pallone agli avversari sulla trequarti e ha servito a sinistra Shomurodov che è entrato in area e ha atteso l’inserimento di Pellegrini per servirlo di piatto, Lorenzo ha calciato col sinistro cercando la precisione per prendere in controtempo il portiere e c’è anche riuscito, solo che ha aperto un po’ troppo la conclusione e la palla è scivolata a un centimetro dal palo. Al 36’ un gran lancio di Soulé è stato stoppato con un intervento strepitoso dal capitano giallorosso che poi s’è girato in area e ha restituito all’uzbeko l’assist precedente, Eldor ha voluto spaccare la porta invece di calciare di precisione nella porta spalancata e ha invece spaccato solo la traversa. Tre minuti dopo un’altra grande costruzione della Roma è passata dai piedi di Koné ancora per Shomurodov che ha fatto scorrere il pallone per lasciarlo a Soulé che ha colto il tempismo ancora di Koné che aveva attaccato lo spazio vuoto alle spalle della difesa empolese e l’ha servito di precisione, Manu ha affrontato Silvestri, l’ha saltato in velocità allargandosi sulla destra e poi ha calciato sfruttando al massimo la capacità di rotazione della sua caviglia, purtroppo cogliendo solo il palo. Ma non era finita perché prima dell’intervallo, Soulé ha deliziato ancora l’entusiasta platea giallorossa con un altro spunto in velocità sulla sinistra culminato con un assist dolcissimo per Shomurodov che è staccato da solo nell’area piccola deviando di testa però proprio addosso a Silvestri. Un incubo che ha fatto pensare a Ranieri, come confesserà alla fine, e probabilmente a molti tifosi romanisti, che si stavano creando le condizioni per la clamorosa beffa.
Ma nel secondo tempo la Roma è entrata in campo determinata come nel primo. Il palleggio prolungato di qualità e di buona velocità a dispetto della pioggia battente (che poi si è via via attenuata) riusciva sempre a mandare fuorigiri gli avversari, e alla fine i varchi per entrare in area a calciare da buona posizione si aprivano quasi naturalmente. D’Aversa ha provato allora a cambiare un po’ di pedine, si è stabilizzato di nuovo con il 3421 abbassando Cacace sulla linea dei difensori chiamando fuori De Sciglio e inserendo Sambia per Colombo, visto in versione piuttosto spenta. Al 16’ Abdulhamid ha servito bene in area Pellegrini che ha schiacciato di testa costringendo Silvestri all’ennesimo miracolo. E non fidandosi ancora di quello che vedeva, Ranieri ha fatto tre cambi in un colpo: dentro Rensch, Cristante e Angeliño, fuori Abdulhamid, Paredes e Salah-Eddine. D’Aversa ha risposto con Konaté e Kovalenko per Seba Esposito e Henderson, mantenendo intatto l’impianto. La Roma è entrata nella modalità di gestione, limitando le incursioni offensive per impedire qualsiasi ripartenza agli avversari.
Non contento Ranieri ha inserito allora altre due punte, Baldanzi e Dovbyk, richiamando Shomurodov e Soulé. L’ex empolese ha provato subito a segnare con un bel destro neutralizzato da Silvestri, poi ci ha provato Angeliño con una magnifica danza preparatoria col pallone incollato al piede, ma ha calciato fuori. L’ultima occasione ce l’ha avuto Dovbyk - richiamato a bordo campo spesso da Ranieri: che sia lui “il giocatore che ha giocato più per se stesso che per la squadra”? - ma Silvestri ha bloccato il suo pallonetto con il braccio alzato. E all’ultimo secondo è arrivato il cross alla disperata che Kouamé ha provato a trasformare in rete, la sua schiacciata però è terminata solo vicino al palo, con Svilar sicuro nella traiettoria a tranquillizzare tutti quelli che temevano la beffa e avrebbero preso malissimo il pareggio. E ora Bilbao.
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