AS Roma

Ranieri e la gestione del gruppo: sono tutti titolari

Rispetto alle gestioni di Mourinho e De Rossi, Sir Claudio ha azzerato ogni tipo di gerarchia. Si lavora sul minutaggio, non sulle presenze e la squadra ora ha un passo diverso

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Andrea Di Carlo
08 Marzo 2025 - 19:25

Nessuno gli aveva creduto quando, al termine di Milan-Roma di Coppa Italia, aveva detto e avvisato tutti: «Io non ho gerarchie, a chi mi dà io gli do». Sembrava banalmente una strategia comunicativa, volta a proteggere il gruppo e in parte a difender le scelte che avevano portato all’eliminazione, invece nessuno aveva compreso come fosse quello uno degli input che avrebbe dato modo alla Roma di trasformarsi in una squadra con una profondità di scelta che nel recente passato non aveva mai avuto. Perché la rivoluzione di Ranieri, rispetto alle gestioni precedenti, è proprio questa. Nessun turnover, nessun blocco di senatori intoccabili, nessuna scelta sugli obiettivi (puntare sulla coppa rispetto al campionato): agli occhi di Ranieri sono tutti titolari, tutti possono dare il loro contributo alla causa giallorossa. E questo finora è stato possibile per due ragioni: la gestione del gruppo in base al minutaggio e non alle presenze e una condizione fisica che sta accompagnando gli sforzi della squadra in questo film del campionato. 

L’importanza della vacanza

Se sei scarico, se il fiato inizia ad esser corto, Ranieri lo sa. E ti manda in “vacanza”. Era accaduto a Paredes e Hummels, gli eccellenti esclusi dalla gara di Oporto, succede gradualmente un po’ con tutti quando il tecnico si rende conto che la condizione atletica non è delle migliori. La gestione di un pilastro come Koné ci viene in soccorso nel nostro ragionamento: 56 minuti col Napoli, a riposo (per squalifica a Venezia), solo un tempo a Oporto, un tempo a Parma e 90 minuti intensi con il Porto. Resta poi a guardare col Monza, gioca un‘ora col Como e solo 12 minuti con l’Athletic. La morale? Giochi più o meno sempre, quando e quanto lo dice Ranieri, senza dare priorità o voce alle gerarchie

Sertori e la cura Dybala

Tutto questo è possibile nel momento in cui l’infermeria è praticamente vuota. Dybala domani si riposerà, Celik si è fermato per un leggero risentimento. Semplice gestione, all’interno di un momento in cui la squadra gode di una condizione atletica invidiabile e, soprattutto, l’impressione è che sia equamente condivisa. Non c’è giocatore che non abbia la giusta gamba per giocare, di certo gli esempi de la Joya e di Angeliño sono lampanti: gestiti in passato per noie muscolari, adesso sembrano immuni da certi ragionamenti che li hanno sempre riguardati. Questa è la ricetta segreta di Ranieri: si lavora forte ogni giorno, gestendo e motivando tutti.

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