Tutto molto triste
La scomparsa di Bruno Pizzul, un maestro per generazioni. Ma non tutti hanno colto il suo esempio

(GETTY IMAGES)
Ciao Bruno, perdonami se non ti ricordo con una foto con te, che non ho mai fatto, né racconto imperdibili aneddoti che mi hanno visto protagonista con te, visto che non ce ne sono. Una cosa però vorrei dirtela: senza conoscerti, se non per quei brevi e imbarazzati (per me) saluti da trasferta, sei stato un esempio di competenza, cultura, ironia e leggerezza. E se per qualche strana alchimia ti fosse concesso di riaprire gli occhi e leggere i ricordi che ti stanno dedicando, forse ti stupiresti, per quanto molti di loro abbiano svilito la tua lezione.
Sono quelli che mettono il proprio ego davanti a tutto, quelli che urlano in cronaca, in televisione, sui social, facendo esattamente il contrario di quello che tu sei stato (senza mai volerlo insegnare a nessuno). È troppo facile così, caro Bruno. Ogni volta che muore qualcuno, i professionisti del click si affannano a lasciare il loro immancabile ricordo. Muore uno o muore un altro, personalità magari agli opposti per stile di vita e sobrietà nella professione, e puntuale arriva il selfie - oggi le foto si chiamano così - ad esaltarne ancora un po' la vanità, ovviamente la loro. Scusa se non ho ricordi privati da condividere, ho solo un’immensa stima per come hai saputo raccontare un mondo che, grazie anche alla tua dolcezza e alla tua competenza, in tanti abbiamo imparato ad amare. E così intenderemo sempre raccontarlo.
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