Hummels, il post Instagram e la voglia di tornare titolare
Il tedesco ha scatenato qualche polemica con la sua ironia via social. Il futuro è ancora incerto, ma Ranieri ha fatto capire di avere bisogno di lui per il rush finale

Mats Hummels durante l'allenamento odierno a Trigoria (GETTY IMAGES)
Oltre all’Oscar per la vacanza più lunga, Mats Hummels s’è aggiudicato anche quello per il post che ha scatenato più polemiche tra i romanisti nell’ultimo mese. C’è chi ci ha letto soltanto un’innocente ironia (il tedesco utilizza da sempre i suoi social in maniera sdrammatizzante) e persino dell’autoironia; ma c’è anche chi ha interpretato il messaggio nel post come una frecciatina a Claudio Ranieri, che nelle ultime uscite gli ha spesso preferito Celik.
Facciamo un passo indietro: nel tardo pomeriggio di lunedì, Hummels posta sul suo profilo Instagram alcuni scatti che lo ritraggono a passeggio sul Lungotevere: fin qui, nulla di strano, a maggior ragione perché la squadra gode di un giorno di riposo concesso da Ranieri dopo la vittoria di Como. Ad accompagnare le foto, il messaggio: «E l’Oscar per la vacanza più lunga va a...». A Mats Hummels stesso, ovviamente. Che però (è bene ricordarlo) in «vacanza» c’era stato soltanto in concomitanza della trasferta giallorossa a Venezia, per volere dello stesso tecnico. Nelle recenti uscite, invece, l’ex Dortmund era a disposizione della squadra, in panchina, pronto a entrare in caso di necessità, il che è ben diverso dall’essere in vacanza.
Si trattava di pura e semplice ironia, senza alcun sottotesto, hanno fatto presente in tanti. Probabile. Resta comunque il dubbio se - a 72 ore dalla partita più importante della stagione, con la squadra che sta vivendo un buon momento dopo mesi assai complicati - fosse davvero così necessario scatenare una cascata di reactions e commenti, richiamando l’argomento del giorno: la notte degli Oscar, che peraltro aveva visto il trionfo di Anora, film prodotto dalla Neon, casa che fa parte del Friedkin Group.
Ma, al netto di quelle che restano ipotesi e interpretazioni, la certezza è una soltanto: Mats, nell’ultimo mese, ha giocato soltanto contro il Monza. Bisogna tornare indietro fino al 5 febbraio, data del ko a San Siro col Milan in Coppa Italia, per rivederlo titolare. Vero è che, nelle recenti uscite, la Roma ha dato prova di una buona solidità difensiva con il terzetto Celik-Mancini-Ndicka; solidità che, inevitabilmente, ha fatto finire Hummels un po’ ai margini. Ma del suo talento e della sua leadership ci sarà ancora bisogno, soprattutto se - come tutti sperano - la Roma dovesse riuscire a proseguire la sua avventura in Europa League.
A proposito di Europa: domani arriva l’Athletic e, in una sfida cruciale come questa, le 119 presenze totalizzate dal 36enne tedesco in ambito continentale con i club sono il curriculum migliore per candidarsi a una maglia da titolare. A Ranieri il compito di scegliere, ma con un solo obiettivo, persino scontato: il bene della Roma. Chissà che Sor Claudio non decida di affidarsi all’esperto veterano che, con il suo primo gol in giallorosso, gli ha portato anche il primo punto della sua terza esperienza sulla panchina romanista. Di certo da qui a fine stagione Hummels servirà, come del resto tutti gli altri elementi della rosa. Ranieri ha ribadito che Mats è «un esempio», ma che in merito al futuro «sta a lui scegliere, se ha ancora voglia di correre e sacrificarsi». L’ex Borussia non ha ancora deciso quale sarà il suo futuro, anche perché sul piatto ci sono anche riflessioni di natura familiare. Ma ora conta il presente, e il presente romanista parla di un obiettivo: non un Oscar, bensì qualcosa che per i romanisti vale molto di più.
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